Carissimi, quanto tempo è passato e come sono cambiati i costumi da allora!

In una “Favorita” più piccola ma strapiena, bastavano le gesta di un Turco per infiammare le folle,

Oggi che di “Turchi” ne vediamo tanti

Oggi che i “Turchi” arrivano in quantità industriale

Cominciamo a provare un po’ di fastidio

Prima, bastava incontrarne qualcuno al porto, vestito in modo stravagante, magari soltanto con un costume variopinto tradizionale della sua terra, che in noi provocava un sorriso a segno di una simpatia.

Prima bastava incontrarlo con quegli scuter scassatissimi, trasformati in “station-wagon” con su la moglie ed il figlio e chi sa quali suppellettili, ed ecco che in noi, permaneva quel sorriso di simpatia.

Prima bastava vedere accompagnate signore anziane e di rango, da servitu di colore, che si caricava della spesa, che in noi si accendeva un sorriso a memoria di un lontanissimo scellerato passato coloniale.

Poi ci siamo abituati “all’omino nero” che presidiava nelle notti fredde dell’inverno ed all’aperto, le pompe di benzina ed i fiorai, ed in noi si accendeva un sorriso a commiserazione di una persona che voleva lavorare.

Poi abbiamo cominciato a fare abitudine con gli spugnoni ai semafori e con la vendita della qualunque ed ammettiamolo li abbiamo iniziato ad avere i sintomi di un primo fastidio.

Oggi, che arrivano con i barconi a flotte, tutti giovani e nella quasi totalità uomini…..

Oggi, che tutti i lavori dove c’è da faticare, li abbiamo destinati “all’anonimo omino straniero venuto da lontano e spesso clandestinamente”, si è spento il nostro sorriso ed in noi avanza la paura per un popolo di laureati ed intellettuali che non riesce a trovare lavoro!

E per noi che il “Turco” è stato sempre, simpaticamente, lo straniero, il diverso di pelle, venuto da lontano, guardiamo ai tempi con nostalgia, quando un “Turco” originale di Turchia, di nome “SUKRU” con un potente calcio di rigore, sfondava la rete allo stadio della “Favorita”, facendo impazzire di felicità il popolo rosanero!