Per Fortuna che Esiste una Pasqua

Carissimi

E’ dalle sconfitte, grandi o piccole che si costruiscono i successi per il futuro. Siamo arrivati a Pasqua, quale apparente sconfitta più grossa di quella della “Settimana Santa per i credenti è mai stata data alla futura memoria attraverso le sacre scritture ufficiali e apocrife.

Se ci pensate bene, nella descrizione della “Settimana Santa” ci sono espressi tutti i difetti più grossi all’umanità.

Se non ci fosse stata una Pasqua, così come intesa nella cristianità, non avranno riscattato il sacrificio della morte in croce di nostro Signore Gesù Cristo e qui non è un fatto di fede, poiché anche fossimo legati ad altre convinzioni religiose, la resurrezione assume una grande importanza nella impostazione del credo.

Si cade, si perde, ci si arrende, ci si rialza, a volte si rischia anche di lasciarci la vita, ma la speranza che qualunque sacrificio fatto possa anche superare le apparenti quotidiane sconfitte è ciò che ci dà la forza e l’energia per rialzarci e “risorgere”, anche quando dobbiamo ricominciare da zero e ricostruire su macerie.

Ricordate quello che per molti ancora oggi è stato solo un profeta, mentre per me cristiano è stato qualche cosa di più, una persona molto importante, figlio di una persona altrettanto importante, questo povero giovane cresciuto come tanti altri da due genitori, una casalinga è un artigiano, nello specifico falegname e che già manifesta delle differenze rispetto gli altri bambini (poi i ragazzi) della sua stessa età, che a un certo punto, giunto ai trent’anni, decide di andare in giro, con il suo particolare modo di raccontare che raggiungeva la menti semplici, i cuori di tutti, a predicare l’amore.

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Mi si Nota di più se Sono Assente? Magari!

Carissimi

Ho una grande raccolta di foto da internet fatta negli anni attraverso le rassegne stampa, oltre alle tante personali, tali da costituire un archivio che mi aiuti a mantenere la memoria dei nostri tempi e soprattutto dei miei coevi e spesso quando mi capita di ricostruire un evento o un periodo della mia vita mi imbatto in tante foto della sezione “amici e autorità” riscontrando la scomparsa mediatica della quasi totalità di costoro, anche di gente della quale iniziavamo a sospettare l’onnipotenza e l’immortalità.

Mi sono convinto da ciò che non porta bene a costoro l’ostentarsi alla ricerca dei selfi in ogni occasione, anche quelle più imbarazzanti davanti alla presenza di personaggi diventati scomodi presenti nell’inquadratura o in abbracci.

Rammento che al senatore Giulio il millantato bacio costo tantissimo e dire che lui di contro non era avvezzo a posare per i fotografi, figuratevi oggi per un selfi, benché ne rimangano innumerevoli foto, suo malgrado, essendo non solo una vera “autorità” ma di certo un personaggio “autorevole”.

Diffido di chi sta sempre sotto i riflettori quando sarebbe pagato di contro per stare seduto a lavorare o addirittura chiuso in un “pensatoio” a pensare.

La sovraesposizione specialmente se si è un personaggio colpito da improvviso benessere ed ancor più se si è un personaggio in cerca d’autore, finisce per farti stare sul “pazzo” alla gente, così come diceva colui che sfortunatamente ricevette in dono un “genio della lampada sordo”.

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21 Aprile Epruno Racconta 1

19 Maggio Epruno Racconta 2

24 Maggio in Ricordo di Daniele

6 – 9 Giugno Una Marina di Libri 2024

10 Novembre Palazzo del Poeta

14 Aprile 2023 Incontro con l’Autore Incognito

 
 
 

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3 Settembre 2021 Generale

“Buongiorno Palermo, Buongiorno Europa”

Carissimi

“Buongiorno Palermo, buongiorno Europa”, così si diceva qualche anno fa in radio apprendo la nostra trasmissione del sabato e dopo un saluto che usciva fuori dai nostri confini la domanda del mio co-conduttore era sempre la stessa: “cosa è successo questa settimana?”

La risposta non poteva che essere: “assolutamente nulla”.

Benché quelli erano momenti in cui in settimana c’erano sempre delle tensioni, a partire da quelle sociali con gli “spontanei cortei” di chi ribaltava i cassonetti per strada, creava momenti di tensione al di sotto del Palazzo di Città e non era difficile potere incontrare un gruppo antisommossa della polizia dei carabinieri al di sotto dei palazzi che contavano.

Quello era un periodo in cui anche l’economia cittadina marcava il passo, ricordo della profonda crisi dell’edilizia e delle cattive leggi che di contro in quei tempi producevano gare d’appalto che finivano tutte con le imprese che indicavano un unico ribasso (fino alla terza cifra decimale), e che imponevano la necessità di un sorteggio per stabilire il vincitore, con la conseguenza che le gare d’appalto finivano per essere aggiudicate con il 25% di ribasso sull’importo a base d’asta, situazione alquanto paradossale e pesante che nel tempo ha dato l’occasione per rivedere più di una volta i regolamenti fino ai giorni d’oggi.

Anche il Palermo non brillava per continuità, allo stesso modo di come accade ai giorni d’oggi, sempre lì per fare il salto di qualità, fin quando non vi fu bisogno di un atto di mecenatismo esterno con l’intervento del presidente Zamparini che con l’acquisto della a società (che nel frattempo era transitata nelle mani di Sensi) riuscì a fare il doppio salto dalla serie C alla serie A, regalando 10 anni di palcoscenici di prima classe.

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