Carissimi

È arrivata l’estate. L’estate nella mia terra è sinonimo di caldo, non come potrebbe essere inteso in qualunque altra parte del continente europeo, ma di caldo, di quello diremmo noi “giusto”, poiché quando in Sicilia fa caldo non è difficile incontrare per strada carovane di Tuareg o cammelli disidratati, anche in pieno centro storico, attorno ai tavolini nella movida, poiché fa caldo, si, ma il primo pensiero è quello di gridare …ah Africa!

Finiva la scuola e si organizzavano partitoni di calcio su quei marciapiedi o ancor meglio negli spiazzali (i più fortunati) che duravano delle ore, iniziavano verso le quattro del pomeriggio sotto il picco del sole e finivano la sera al tramonto. Ma l’estate era sempre un momento di tristezza poiché tra di noi ragazzi c’era chi aveva un padre t.d.c. che decideva di farsi il “billino”, in quel momento di apparente benessere economico, costruendosi la seconda casa o San Martino delle Scale o ancora meglio a Mondello, a mezz’ora da casa, poi cera anche qualche caso da neuro che se la faceva a Romagnolo, ma anche di questo ne parleremo in qualche altra occasione.

Ma parliamo di Mondello ridente località balneare, un posto unico al mondo e se visto da Monte Pellegrino, una baia da fare invidia a Bahia che tutto d’un tratto e per 4 mesi all’anno diventava un carnaio, ancor peggio di un campo profughi, tra capanne sulla spiaggia e “billini”.

In questo Golfo di Mondello a un certo punto, dopo la bonifica della palude, giunse la prima edilizia di villini oggi esempi gradevoli dello stile liberti, ma negli anni 1960-1970 giunsero anche i “Mau Mau”, coloro che iniziarono ad edificare con lottizzazioni “fuddrate”.

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