Archivio per la categoria: Generale

“E il Naufragar m’è Dolce in Questo Mare”

Carissimi

Chi ha perso oggi domani vincerà, chi ha vinto oggi domani perderà, non è soltanto statistica ma è il naturale avvicendarsi delle battaglie della vita e allora nel momento in cui ci si organizza in schieramenti, o si sa che uno vincerà e gli altri perderanno, bisogna accettare la competizione con tanta sportività sapendo che chi compete vince o perde ma scende sempre in campo per dare il meglio di sé stesso con correttezza.

Noi siamo stati abituati, dal momento in cui sono venuti a mancare i grandi ideali, alla circostanza che si alimentassero sempre più le grandi schiere dei voltagabbana e di coloro che salgono sul carro dei vincitori, coloro che come dico sempre, nella vita pareggiano poiché non hanno neanche la dignità di perdere ogni tanto, per imparare dai propri limiti a migliorarsi.

Costoro sono il vero cancro della nostra comunità, poiché non sono disponibili a dare qualcosa per gli altri (gratuitamente) ma coltivano soltanto il proprio ego pur di arrivare al proprio scopo che non “odora” certo di santità.

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Vissi d’Arte, Vissi di Consuetudine

Carissimi

Che cosa è la consuetudine? Perché in un’epoca di “talent” chiunque si cimenti in un mestiere anche con consuetudine si definisce un artista, a volte ricorrendo alla tradizione per giustificare la consuetudine e quindi millantare il titolo di artista e/o professionista?

Pertanto, lungi da me dal fare una lezione linguistica (non è il mio mestiere), mi piace approfittare di questi nostri appuntamenti per chiarire determinati punti di vista sull’uso improprio dei termini al giorno d’oggi, per fissare dei paletti di riferimento nel nostro comune intendere.

Ad esempio, se facciamo una ricerca nei vocabolari “ca sinni sientinu” alla parola “consuetudine” troviamo questo significato:

La consuetudine, in italiano, significa abitudine, usanza, tradizione o costume” e in più (attenzione) può riferirsi sia a un comportamento individuale consolidato, sia a pratiche sociali diffuse. La consuetudine è un elemento fondamentale nella formazione della cultura e delle norme sociali.

Assodato ciò esistono i ruoli in questa nostra società, l’individuo a volte usa “autodefinirsi” il più delle volte sono gli altri che lo “definiscono” anche solo dopo un esame superficiale o ancor peggio per sentito dire.

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Rispettare le Regole che ci Hanno Messi Insieme

Carissimi

La mediocrità costa pochissimo, ormai quasi quanto la scarsezza.

Se noi siamo il meglio che c’è in giro probabilmente c’e qualcosa che non sta ruotando nel verso giusto.

Non crediamo più nella forza della rappresentatività democratica, lasciamo in mano ad altri tipi di contesti il compito di dettare le opinioni e noi come lobotomizzati prendiamo appunti, riportiamo frasi altrui, ci facciamo opinione su tutto, diventiamo esperti di materie impensabili una volta che la TV ci accende davanti agli occhi un tema qualunque.

Abbiamo ridicolizzato la politica attraverso la derisione dei suoi protagonisti, miniamo giornalmente la loro autorevolezza e così facendo allontaniamo la politica dalla gente comune, ne creiamo quasi un rigetto che fa il paio con la volontà di chi dall’alto ne ha tolto le preferenze e scelto le nomine.

Il candidato diventa uno stalker al momento dell’elezione e scompare di colpo il giorno dopo, mettendo specialmente dopo il successo costruito a tavolino mediante una nomina su un collegio sicuro, rimanendo un “santino parlante” attraverso profili nei social nella stragrande maggioranza dei casi non gestiti neanche in prima persona, e quindi mai un dialogo, mai un confronto, ma solo sterili prediche faziose.

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Che fine ha fatto la lingua Italiana in TV?

Carissimi

Oggi basta che qualcuno si metta una magliettina con una scritta, una spillina nell’asola, o addirittura una fascia a tracolla che si sente autorizzato (non solo a parlare, poiché questa è stata una grande conquista per tutti noi) ad avere un auditorio (è questo non è cosa da poco) e a sparare “minchiate” nella stragrande percentuale dei casi.

Grazie al cielo c’è ancora quella minima percentuale di oratori, intrattenitori, presentatori che, quando parlano sanno che cosa dire e per parte nostra è sempre bello poterli ascoltare per accrescere anche culturalmente il nostro sapere, ma se tutti parlano, posso avere ancor prima di ascoltarli quanto meno il diritto di sentir parlar bene la nostra lingua?

Vi sarete resi conto che i palinsesti televisivi, oltre che di “improbabili famosi tenuti in cattività nelle isole caraibiche o impegnati in viaggi al limite della sopravvivenza in Asia”, ormai sono pieni dei nuovi “intellettuali” della nostra era, da questa nuova categoria dorata e privilegiata, stellata tanto quanto gli ufficiali dell’esercito, che tutti chiamano chef, parola francese che in qualche modo In Italia e riconducibile ai prestigiosi “capo dei cuochi”.

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Vivere di “tappo in tappo” ed essere felice

Sicilia solatia duro paese

cui regnarono guitti e malacarne

cui tenne pure il “Tappiator Cortese”

re della strada e re della pochezza.

 

Carissimi

Giovanni Pascoli mi perdonerà per questa parafrasi di una sua bella poesia ma oggi mi sono trovato a pensare a questo personaggio che nella mia infanzia mi impressionò tantissimo e che io soprannominai il “Tappiator Cortese” poiché era una persona veramente solare, gioviale e conduceva una bella vita molto al di sopra delle sue possibilità, benché le sue possibilità fossero pari a zero ed era molto gentile con noi ragazzi che giocavamo sul marciapiede.

Era veramente uno spettacolo vederlo arrivare con macchina sempre diverse, tra le più belle e sportive che non duravano nelle sue mani più di 15 giorni. Come potevamo noi capire quale meccanismo stesse dietro a questi eventi?

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La vita è una commedia e Tu che attore sei?

Carissimi

La vita è una grande commedia e toccherà a noi prendere consapevolezza di che tipo di attore siamo stati alla fine di un impegnativo percorso.

Ognuno di noi recita, qualcuno tra i più fortunati a soggetto, tutti gli atti di certo seguono un copione sempre lo stesso scritto da altri, scritto tanto tempo fa e riempiono la loro bocca di frasi di altri e finiscono molto spesso per fare le comparse nella vita altrui, o ancor peggio le comparse nella propria vita, essendo di corredo o arredo a contesti familiari e lavorativi che di certo potrebbero andare avanti anche senza la loro presenza, in quanto “nessuno è indispensabile a questo mondo” (una delle più grosse bugie venduta al prossimo per tenerlo buono e tranquillo).

Saremo capo compagnia di filodrammatiche di parrocchia ed emergeremo solamente perché il resto della compagnia e di certo mediocre, come potremmo essere grandi attori talentuosi in contesti sottostimati ma la sostanza non cambia, la vita è sempre una commedia.

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Un tempo “Sergio” ci portò tra i campioni

Carissimi

Come si può guardare avanti quando non abbiamo mai chiuso i conti con il passato?

Questa domanda la riproporrei a tante situazioni di natura generale o personale. Ho sempre dato tanto importanza alla memoria, ma oggi mi rendo conto che questa sia rimasta patrimonio di pochi, quasi a giustificare l’andamento del gambero e la mancanza di una prospettiva di qualità, affidata a gente di testata qualità e non di costruita esperienza curricolare.

Vi fu un tempo in cui a dirigere stabilmente l’Orchestra Sinfonica Siciliana, oggi F.O.S.S. era un certo Sergiu Celibidache (Sergio per i locali, dal 1960-61) stabilitosi a Palermo, comprando casa a Lipari, prediletta nei momenti di riposo, che nei quasi venticinque anni della direzione porto l’orchestra al primo posto in Italia e tra le più grandi nel mondo.

Dicendo ciò faccio solo un esempio di eccellenza artistica in un campo a me molto vicino quale quello della musica classica, ma in molti campi vedevamo esercitare i “grandi” che a loro volta finivano per fare scuola.

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La farfalla sul naso di Donald

Carissimi

Esistono due realtà, la prima quella che sta nella nostra mente, quella che ci immaginiamo o quella che auspichiamo, la seconda realtà è quella che accade giornalmente.

Mi viene di pensare a ciò ogni qualvolta perdo tempo a guardare le trasmissioni televisive politiche (o meglio quelle dove dietro l’intrattenimento si occulta la propaganda politica) dove per tanto tempo si discute con convinzione sull’esito scontato di competizioni elettorali che alla fine finiscono per avere un risultato completamente opposto a quello auspicato per un sacco di mesi-

Mi viene di pensare costoro sono realmente dilettanti.

Costoro fanno parte, dicono, a scuola di pensiero che crede ancora oggi di influenzare gli esiti elettorali con le chiacchiere e le discussioni, l’offesa e il ridicolizzare l’avversario, non solo all’interno del nostro territorio ma a volte anche in paesi lontani.

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La Cultura dell’Opportuno Silenzio

Carissimi

“Sao ko kelle terre per kelle fini que ki contene trenta anni le possette parte Sancti Benedicti”.

Adesso che avete capito il mio livello di cultura posso fare il Ministro della Repubblica?

Oggi a quanto sembra non basta più il selfie, l’immagine da ovunque, i nastri tagliati e le interviste le ospitate televisive, ma in alcuni casi occorre anche mostrare di avere studiato.

Adesso che il titolo di studio, come abbiamo visto nei nostri precedenti discorsi, va via con il pane e viene regalato come supplemento del giornale sportivo, non sembra essere più di moda la laurea per ricoprire ruoli apicali, ritornando di fatto a quanto accadeva nel dopoguerra quando un titolo di ragioniere rappresentava una carta vincente da spendere per arrivare ai vertici della società.

Oggi hai la laurea o non hai la laurea, se vuoi fare il ministro, devi fare vedere che hai studiato e che qualche cosa ti è rimasta nella mente.

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Attenzione a chi non Sbaglia Mai

Carissimi

La gente sbaglia, sbagliamo tutti e voi per favore diffidate di coloro che non sbagliano mai (dicono di non sbagliare mai), costoro teneteli a distanza, non fateli entrare nelle vostre vite, non prendeteli come collaboratori, non ci lavorate in subordine, questa è gente negativa che rovina la vita altrui per finire solo alla fine, per rovinare la propria vita.

Questo esercito di saccenti, supponenti, presuntuosi, arroganti o solamente cretini, non solo infestano il mondo, ma lo rovinano e costituiscono il 90% dei nostri guai accattati.

Tutti sbagliano, almeno una volta, finanche l’Ispettore Rock (Cesare Polacco), basta ammetterlo, capire l’errore e imparare per non ripeterlo ….. lo so a cosa state pensando, la nostra classe politica, la nostra classe dirigente è piena di personaggi convinti di non sbagliare mai e allora come è che il mondo va avanti?

Ma grazie ai “problem solver”!

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