cult dicembre  Carissimi ….Una mattina giungete a lavoro, appendete il vostro soprabito nell’attaccapanni, posate il vostro odiato telefonino sulla scrivania, spostate delle pratiche sul piano di lavoro, sistemate il sottomano, ed accendete il computer. Mentre lo schermo da i consueti segnali di avvio del sistema operativo, voi sorseggiate il vostro caffè terribile preso dalla macchinetta a gettoni e posate gli sguardi sulla parete di fronte, in direzione della scrivania che vi si contrappone e li restate di sasso..”caz…” vi hanno cambiato di notte l’arredamento del vostro ambiente di lavoro e non ve ne siete accorti! Non c’è dubbio dovete ancora carburare, siamo solo all’inizio di una nuova e faticosa giornata di lavoro, basta rientrare in voi stessi per scoprire che non è la carta da parati ad esser cambiata, ma è il vostro anonimo collega che siede nella scrivania di fronte che è diverso! Quella rassicurante figura in “pendant” con il colore del vecchio mobilio, con la ormai antica carta da parati, con l’arredo kafchiano del posto impiegatizio è cambiato da un giorno all’altro, senza che voi ne abbiate saputo nulla e non ci saranno scatole di cartone all’americana ad esser riempite per un impiegato che se ne va, ma soltanto una sostituzione con un’altra anonima figura, ma a primo avviso sgradevole, meritevole di lunghi approfondimenti, ma non è più “lui”. Che angoscia! Inizia male la giornata, non c’è più il collega della scrivania di fronte, colui che vi dava l’estremo inferiore della vostra scala di valori fantozziani e vi faceva sentire meglio, colui che vi confortava che c’era sempre qualcuno che stava ed era peggio di voi, colui al quale era sempre successo un episodio in passato riconducibile a quanto raccontato da voi, colui che raccontava barzellette sconce alle quali rideva da solo, colui che di estate era in grado di portare la stessa maglietta per una intera settimana. Colui che era sempre prudente, era cambiato! Come avreste fatto a capire che erano le 14.00 senza che il puntuale dirimpettaio passasse ai distinti saluti? Come avreste fatto senza quel meraviglioso metronomo che dalle 7.30 alle ore 9.00 leggeva il giornale, alle 9.05 prendeva il caffè ed alle 11.00 scendeva al bar per fare colazione ed alle 13.00 spegneva il computer ed iniziava a fissare il vuoto per una ora intera? Vi accorgete in un attimo che con questo anonimo individuo avete trascorso giornalmente più ore di quante ne avete spese con vostra moglie e con la vostra famiglia, che gli avete confidato cose che neanche ad un vostro amico avete mai detto, che vi siete consigliati sul da fare, con il quale avete commentato programmi televisivi e fattovi grandi risate. Colui con il quale vi siete seduti a tavola, ma del quale non sapevate nulla, neanche il nome della moglie, non è più in quella scrivania!!! Allora con una smorfia, voltate gli occhi sul vostro monitor e continuate a lavorare dicendo a voce alta: “Come si chiama tua moglie?” E lui, quello nuovo, del quale avete richiamato l’attenzione risponde: “Come?” e voi “no, scusa stavo pensando ad altro!!!!!” e continuate a lavorare, come se nulla fosse accaduto. Un abbraccio, Epruno.