Qualche volta facendo zapping in tv mi è capitato da imbattermi in incontri di wrestling, la mia attenzione è durata pochissimo il tempo necessario per rendermi conto di cosa stesse andando in scena su quel ring, una “americanata folle”, una violenza gratuità che fa il paio con il pubblico che mi ha rammentato tanto quello che riempiva i circhi romani dove i gladiatori lottavano.

A noi persone con una modesta intelligenza occorre poco tempo per capire che siamo davanti ad una messa in scena tra atleti attori stuntman quanto meno per la quantità di botte che si danno e che manderebbero in convalescenza chiunque.

Ecco, non capendone niente di politica, come vado orgogliosamente dicendo da tempo, ho compreso che la politica mediatica alla quale siamo abituati da qualche tempo altro non è che una gigantesca messa in scena tra professionisti della materia che se ne dicono di tutti i colori (per fortuna non su danno botte, ma non sempre) e che alla fine a riflettori spenti e dietro le quinte finiscono per essere tutti amici nell’unico intento di ottenere un seggio-poltrona e difendersi questo “prezioso lavoro” per il tempo di un mandato e anche oltre.

Mi sono convinto di ciò a seguito di certe discussioni in aula che sembrerebbero dalle preparazioni mediatiche delle “Sfide all’O.K Coral” che alla fine si concludono con un buffetto e un invito a non farlo più (ogni riferimento a fatti e dibattiti su sfiducie è puramente casuale).

Leggi il resto dell’ articolo »