Lui e Noi

Carissimi, tutto quello che vi inventerete per migliorare la qualità della vita della collettività passerà necessariamente da “Lui” che attraverso il suo ego è in grado di condizionare la vita di tutti.
“Lui” è colui che quando hai realizzato le piste ciclabili ed hai ristretto la carreggiata permettendo di posteggiare lungo i due lati della strada, sente la necessità di posteggiare in doppia fila creando un ingorgo perché non ha tempo di andare a cercare un posteggio come tutti, non vuole pagare la zona blu o non vuole utilizzare un parcheggio ad ore seppur offerto gratuitamente dal negozio dove ha deciso di recarsi.
Perché?
Perché è “Lui” e questo dovrebbe bastare a tutti, c’è bisogno di aggiungere ulteriori parole?
Cosa volete che succeda se il mondo è costretto a farsi sequestrare in un ingorgo? Cosa volete che cambi nella sua vita se gli altri saranno costretti ad utilizzare il clacson infastidendolo o peggio ancora lasciandolo nella grande indifferenza, cosa volete che gli possa interessare se un autobus di linea non riesca a passare, vuoi mettere la comodità di “Lui” in confronto alle esigenze degli altri?
Ma come può permettersi costui di fare il “Lui” senza che nessuno lo sanzioni?
“I Vigili, la Polizia, I Carabinieri, i Finanzieri”, tutti coloro che hanno una paletta, dove sono?
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E se fossero i salumieri?

Carissimi

Una cosa è certa, ormai nessuno fa più il suo mestiere, ognuno si arroga la “libertà” di sforare nelle competenze altrui, di contro molti vengono obbligati e destinati a compiti non sempre necessariamente riconducibili alle qualifiche acquisite. Sarà mica colpa dell’informatica e di internet? Sarà mica colpa dell’atavica carenza di classe dirigente competente?

Ad esempio esistono professioni nate per una chiara esigenze e finite per esercitare tutt’altri compiti. Mi viene spesso di pensare: “chi inventò le scartoffie? Chi invento i documenti e gli adempimenti?”.
E così distratti dal moltiplicarsi degli adempimenti digitali e per questo proliferati, si perdono di vista i regolari compiti sia essi intellettuali che pratici della propria professione.

È vero il lavoro cambia (quello che rimane) diventa più frenetico, si assommano le competenze e si scordano quelle basilari. Immaginate di percorrere nelle ore di punta le arterie della nostra città, più esse si allontanano dalla via Libertà o dal Teatro Massimo (ormai emblema di Palermo) ed ecco il presentarsi del fenomeno delle doppie file, se non triple file che sommate a tutto quanto oggi di straordinario è presente in città contribuiscono alla paralisi della circolazione.

Premesso che ancor prima della fase sanzionatoria le figure preposte a tale compito hanno sempre la funzione educativa nel dissuadere tali incivili comportamenti, chi dovrebbe sanzionare il fenomeno?
Voi giustamente mi direste: “è ovvio, il vigile urbano.”

Eppure, questo fenomeno di cattivo costume non è mai stato sconfitto. C’è chi dice che ci sono pochi vigili per strada agli incroci poiché questi sono nei bar, come da barzelletta populistica e offensiva della professionalità di tali lavoratori, (asserzione falsa, comprovata dalla circostanza che i bar come molti piccoli esercizi, distrutti dai mega centri commerciali, ormai si contano sulle dita delle mani).

C’è chi dice che i vigili urbani siano pochi ed effettivamente per il moltiplicarsi di competenze e di servizi che oggi rendono quasi di nicchia la competenza della presenza nelle strade per dirigere il traffico, mi sento di dare ragione a costoro ma mi sento di dare torto a quello “scienziato” che fa le piante organiche delle pubbliche amministrazioni e distribuisce i compiti “ad minchiam di eoliana memoria”.

Qualcuno dice, è più comodo prendere multe nelle zone con le strisce blu e fare produzione che sottoporsi al rischio delle multe in zone popolari ma anche su questo avrei le mie remore.
C’è chi dice che esiste lo “street view” che sanziona e dovrebbe scoraggiare insieme alle telecamere, il malcostume, ma purtroppo credetemi sappiamo che queste sanzioni per chi è abituato alla “cappiddrazzu” lasciano il tempo che trovano.

Purtroppo mi sento di rimpiangere più che il vigile notificatore, Lui, il “puntuniere”, l’autorevole “punto nero” nel suo cappottone e con il casco bianco che sulla sua pedana al centro dell’incrocio dirigeva il traffico e per l’epifania raccoglieva la gratitudine della cittadinanza attorno la sua postazione. Mi sento di rimpiangere l’autorevolezza del vigile motociclista che una volta sceso dalla sua imponente Guzzi e messo il cavalletto, toglieva i guanti (alla Alberto Sordi) non facendo presagire nulla di buono.

Il palermitano più di tutti ha bisogno di sentirla la presenza delle autorità e non si accontenta di foto ricordo recapitategli insieme alle sanzioni. Ci vorrebbe un esercito di vigili urbani per strada ma questi (è vero) sono in buona parte impegnati in altrettanto importanti servizi che richiedono l’uso della polizia municipale, basterebbe far transitare questi compiti ad altri settori dell’amministrazione, liberando risorse umane propriamente assunte e formate per l’obiettivo.

Ma qualcuno questo ingrato compito lo dovrà fare, bisogna combattere le doppie file e allora visto che è umanamente impensabile che lo “scienziato” di turno che ha disegnato le piante organiche e i ruoli nella P.A. riveda i compiti (ci vorrebbe un’era geologica per giungere ad un nuovo equilibrio instabile) non resta che con le premesse di sopra, affidare ad altre professionalità oggi magari superate dalla globalizzazione e spesso disoccupate, il compito di surrogare le insufficienti pattuglie per strada.

Pertanto non giungerei a coinvolgere i posteggiatori abusivi per evidente conflitto di interesse, ma perché non affidare il compito ai salumieri, oggi distrutti dalla grande distribuzione e che con anni di presenza con le loro botteghe su strada, conoscono il territorio?

Abbiamo come sempre ironizzato per parlare di uno dei tanti problemi che necessitano di una soluzione, pertanto alla polizia municipale che gode di tutta la mia stima e solidarietà nel momento in cui si trova a fronteggiare tutte le lamentele in strada degli automobilisti e per scelte non certamente a loro attribuibili, va come a questa città, il mio migliore augurio.

Un abbraccio, Epruno.

Un Giorno di Ordinaria Follia

Carissimi
Questa settimana davanti ad uno degli ennesimi blocchi della circolazione, a bordo della mia moto, ho pensato: “non è una piaga naturale, ci deve essere chi progetta tutto ciò?”
Mi sono messo con la santa pazienza a cercare percorsi alternativi per poter giungere in ufficio, ho fatto un lungo giro di almeno un paio di km e sono giunto davanti ad un ulteriore transenna con un divieto mobile che impediva il transito. Bene, non mi sono perso d’animo, ho continuato a circumnavigare il centro e la sua grande area chiusa finché ho trovato l’ennesima transenna presidiata da poveri vigili urbani intenti a litigare con automobilisti insofferenti.

Michael DouglasCredetemi, per un attimo mi sono sentito come Michael Douglas e non vi dico cosa mi sia passato per la mente, vedendo quelle pochissime strade transitabili e in direzione utile (stendendo un velo pietoso sulla condizione del loro asfalto) chiuse a causa di riprese cinematografiche, e qualche giorno prima per un concentramento sindacale. So solo che è stata forte la sensazione di fermare la mia moto, mettere le due catene, posare il casco nel bauletto e consegnare le chiavi alla vigilessa dicendo: “ci pensi lei!”.

Perché qualcuno aveva deciso di tenere me e la mia moto in ostaggio di provvedimenti senza senso? Ribadisco per l’ennesima volta che nessuno mai mi porterà a contestare l’esigenza dei cantieri per le grande infrastrutture poiché la nostra città è indietro anni luce rispetto alle omologhe nel mondo, ma nessuno potrà mai impedirmi di osservare l’evidenza e continuare a ripetere fino alla nausea che non si può sequestrare un individuo con il suo mezzo di locomozione attraverso la chiusura di strade, con provvedimenti dalla sera alla mattina, senza creare pari e valide alternative, qualunque sia la motivazione, anche il consentire libere manifestazione o addirittura riprese cinematografiche.

In un momento come questo mi permetterà il Luchino Visconti di turno se per qualche tempo Palermo non potrà prestarsi quale location per una ennesima fiction di scuola di polizie antimafia. Si ricostruiscono da sempre intere strade negli studios senza arrecare fastidi a nessuno.
Reputo democratico il fare un patto con la cittadinanza, anche con chi non ci ha votato, chiedendo pazienza per lavori straordinari che si prorogano oltre modo, ma di contro far sì che al disagio, non si aggiunga altro disagio aumentando a dismisura le aree chiuse, sia quelle facenti parte di isole “de-traficizzate” che quelle occasionali dovute quant’altro.

Quando la nostra città sarà libera da questi grandi lavori, quando la nostra città sarà diventata normale, quando la città per ogni metro quadro di viabilità sottratta alla possibilità di posteggio e transito sarà in grado di garantire pari metri quadri di pubblici parcheggi e metri lineari di metropolitana, di tram o numero sostenibile di autobus a trazione elettrica, potremo pedonalizzarla tutta la città, potremo farla diventare la Woodstock di tutti i congressi e gli eventi, potremmo trasformarla in una Hollywood permanente, ma fino ad allora io chiedo a chi può viaggiare contromano con le sirene e con le scorte, a chi può transitare dove il suo simile non privilegiato non può, a chi disegna ciò ogni mattina: “usate la testa!”.

Create le giuste alternative, calendarizzate le manifestazioni e i cortei e concentrateli nelle aree oggi già chiuse e vuote, anche in queste enormi piazze o in queste lunghe vie si può manifestare se si vuole, senza far bestemmiare quel serpentone di sfortunati costretti ad usare il mezzo proprio e per il quale si sono pagate regolarmente le tasse, costringendoli a creare file altamente inquinanti di auto in coda che ormai girano attorno al centro storico, da via Crispi al Papireto come se anche l’inquinamento da polveri sottili o sonoro, si potesse transennare.

Lamentarsi di ciò è necessariamente fare politica? Schierarsi? Non ci si può lamentare e far valere un proprio diritto? Non tutti sono privilegiati, non tutti si possono permettere di fare i ciclisti, non tutti possono prendere quei pochi mezzi pubblici e rimanere legati alla loro regolarità.
Mi sono pentito circa 30 anni fa di aver scritto quell’emendamento, da giovane laureato, per quel consigliere comunale, nel quale consigliavo per la rinascita di questo grande centro storico, di spostarvi dentro prima tutte le istituzioni affinché attorno ad esse rinascesse l’interesse per le attività artigiane e l’interesse privato per il recupero del patrimonio immobiliare al fine di rivalorizzarne un tessuto sociale.

Bene, portativi gli uffici e iniziata la speculazione immobiliare, riempito il tutto di taverne serali stiamo facendo di tutto di giorno per far scappare gli abitanti e l’utenza da questa zona della città.
Mi auguro che vi sia una logica, anche subdola. A volte sento un “rumoroso silenzio delle coscienze” frutto del raggiungimento o di un “equo compenso per le proprie idee’” o ancor peggio dell’esser diventati tutti un popolo di “tavernari”.

Un abbraccio Epruno.

Il Regalo di Natale

Carissimi,
Tre giorni e sarà Natale. Lo ammetto, come molti di voi attendo questa sacra ricorrenza, ma fino all’ultimo momento tento di non farmi irretire da questa atmosfera artefatta per non farmi distrarre nel lavoro.
Come tanti, non ho ancora pensato ai regali e non ho ancora pensato a cosa farò in questi giorni che portano da Natale a Capodanno.
Come al solito la mia città sarà addobbata a festa, luminosa e piena di turisti e soprattutto sicura, specialmente al centro nella sua grande isola pedonale, movimentata come sempre viste le tante iniziative che in essa si svolgono e che l’animeranno.
Uno dei vantaggi che mi spingerà a vivere questo momento in strada saranno le varie opzioni messe a disposizione per la mobilità e la possibilità di trovare parcheggi e servizi lungo tutto l’anello perimetrale dell’isola a traffico limitato.
I taxi ridurranno le loro tariffe per consentirne il massiccio uso, i vigili per strada per una volta non prenderanno soltanto multe per il divieto di parcheggio o eccesso di velocità con gli autovelox, ma addirittura dissuaderanno la sosta selvaggia in doppia e tripla fila.
Riscopriremo le strade per la loro naturale larghezza e non ci saranno intasamenti perché i cantieri stradali verranno sospesi in questo periodo o lavoreranno soltanto la notte.
Le scuole saranno chiuse per le vacanze natalizie e le mammine non dovranno posteggiarsi in doppia fila con i loro SUV o TIR nell’attesa dei “bimbini”.
Vivremo bene, vivremo con qualità in collettività e lo stesso Babbo Natale potrà tornare ad esercitare normalmente il suo ruolo e soprattutto la città sarà pulita perché verrà potenziata la raccolta differenziata e la frequenza della stessa in tutta la città.
Anche gli “zingari d’ordinanza” e i “questuanti di professione” sospenderanno i loro presidi davanti ai negozi, non ci saranno più parcheggiatori abusivi e neanche i subappaltatori extra comunitari dei parcheggiatori abusivi, le strade saranno presidiate dai poliziotti o carabinieri di quartiere e persino la criminalità organizzata si prenderà una pausa festiva sospendendo la raccolta del “pizzo” e le rapine.
Sarà Natale per tutti, per i ricchi, gli onesti i poveri e i delinquenti.
Sarà Natale per i disperati senza tetto che verranno accolti nel caldo delle chiese, rifocillati e tolti dalle gelide strade almeno la notte.
Sarà Natale per le prostitute extracomunitarie della Favorita o dei Viali del Foro Italico che insieme ai loro “manager” parteciperanno alla messa di mezzanotte per la vigilia, sospendendo la loro “funzione sociale” poiché in quella notte fredda, tutti avranno una casa, una tana, un dormitorio dove ritrovare la gente a loro cara e festeggiare rievocando la nascita di un bimbo extracomunitario, figlio di profughi perseguitati politici e di una madre sposa bambina emblema di una famiglia ancora reale e moderna.
Faremo festa tutti e non dibatteremo in quell’istante se a questo bimbo nato in un posto così povero e non adatto, quale una mangiatoia, dovrà spettare o meno la cittadinanza italiana e se dovremo tassare il bue e l’asinello per esercizio improprio di attività di riscaldamento non dichiarata alla Camera di Commercio.
Guarderemo soltanto sorridere questo “povero disgraziato” che ogni anno è “costretto” a rinascere da circa duemila anni, la notte di Natale per tentare di ricordarci i veri valori della vita legati prevalentemente all’amore verso il prossimo, pur sapendo che inevitabilmente dopo 33 anni farà sempre la stessa fine, per motivi politici e per la cattiveria insita negli uomini, in chi non lo avrà capito, in chi lo avrà temuto per la sua spiazzante semplicità o in chi lo avrà tradito.
Purtroppo la mattina dopo mi sveglierò come sempre da questo “bel sogno”, ma sarà stato ancora una volta bello l’averlo potuto sognare.
Buon Natale a Tutti Voi
Un Abbraccio Epruno

“Se Io Fossi”

Se Io fossi Babbo Natale, quest’anno a Palermo non verrei.

Ma se Io fossi Babbo Natale, scusatemi, ma chi me lo farebbe fare  di portarvi regali, di sera, al freddo ed al gelo e dovere prendere questioni con i poveri vigili urbani costretti a far funzionare la circolazione in una città già stressata da invasivi lavori per la costruzione delle linee del tram ed in più dalla creatività di un “folletto” che di continuo cambia i sensi di marcia delle poche strade rimaste percorribili?

Ma se Io fossi Babbo Natale, scusatemi, ma perché dovrei lasciare senza regalo buona parte della gente che vive nel centro pedonalizzato “ad minchiam” come direbbe il compianto “Professore Scoglio”? Ma avete provato ad addentrarvi nel centro storico, ma soprattutto ad uscirne?

Ma chi è questo “folletto” che si inventa queste iniziative in un momento in cui già, la gente “ce le ha” veramente gonfie per i fatti suoi? Certamente non è umano e non cammina per strada come tutti. Chi è costui che vi vuol fare perdere il vizio di prendere un qualunque mezzo di locomozione?

Ma se Io fossi Babbo Natale, quest’anno a Palermo non verrei, ma perché rischiare di lasciare le renne posteggiate in strada e rischiare di non trovarle più, dopo che gentiluomini di passaggio si futtieru non solo la renna, la slitta, ma un anno di travagghiu di quei poveri elfi, contenti di confezionare regali per i picciriddri.

Ma se Io fossi Babbo Natale, non solo avrei il problema di trovarvi per recapitarvi quanto richiestomi, ma sempre ammesso che ciò avvenisse, dovrei rischiare di trovare una multa attaccata alle corna della renna e qualcuno che mi dice ….. senta lei qui non ci può stare, non lo vede che ci sono le striscie blu, oppure non lo vede che questa e zona a traffico limitato, mi faccia vedere l’ultima revisione della slitta, è omologata per circolare nei centri storici e Lei soprattutto ce li ha con se i documenti? Turista, extracomunitario …… quale è lo scopo della sua visita e quanto tempo intende rimanere in questa città?

Ma se Io fossi Babbo Natale, quest’anno a Palermo non verrei, ma che volete che me ne importi di avere sul sito istituzionale il selfy con il Lord Major mentre ci stringiamo la mano a Palazzo di Città?

Ma se Io fossi Babbo Natale, quest’anno a Palermo non verrei, ma chi me lo fa fare di contrastare con i parcheggiatori abusivi che mi chiedono soldi per la gestione di una strada che è di tutti, o gli zingari che mi chiedono: “signore un euro”, o la signora pazza che a Piazza S. Domenico si lamenta perché ci futtieru l’albero di Natale e ci lassaru sulu i luci?

Ma se Io fossi Babbo Natale,  …. Penserei che siete strani, molto strani, tanto strani e che vi piace rummuliarvi tra di voi …. Ma non più di tanto!

Ma se Io fossi Babbo Natale, ……. …. Va beh io lo ammetto, non sono Babbo Natale ….. Ma in ogni modo …. picchi? Quannu c’ha passatu mai Babbo Natale di nPalermu? …… A sta età, criditi ancora a Babbo Natale? ……. Si …… Non solo a Babbo Natale, …… ne avete creduto e ne credete tante fesserie!!!!!