Carissimi

Lo so, avete ragione, con quale coraggio continuo a parlare di ricerca del meglio della vita, di qualità di vita, quando abbiamo problemi ben più gravi di questo voler filosofeggiare sul creato, come quello di dover necessariamente cercare consensi, facendo diventare finanche un virus oggetto di divisione politica, lo conosciamo da poco, ma vogliamo capire soprattutto se è di destra o di sinistra, come tutte le cose in questo paese, se è bene prenderselo e al limite morire (che ci sarebbe di male, pure Mozart, pure Van Gogh, pure i più grandi esteti sono morti) o vaccinarsi e tentare di farla franca?

C’è picca i fari, siamo sempre quelli del siciliano Guglielmo Shakespeare, “essere o non essere …. morire, dormire …. a proposito di dormiri … nun mi diti nienti …. anche quello è diventato un lusso e più andate avanti, peggio è, dormire tutta una tirata …. un sogno ed a proposito di sogno, è così che ogni alzata ed ogni spezzone di sonno notturno diventa anche esso come una puntata di una serie televisiva su Netflix.

Quindi non solo veniamo bombardati di giorno della stessa materia attraverso tutti i media, ma a notte nansunnamu arrieri e così ci alziamo all’orario anticipando la sveglia, anzi ci facciamo trovare assittato nel letto accanto al comodino nell’attesa che questa suoni per comprendere se il fatto stesso di essere seduto è un sogno del fatto che siamo seduti o perché ci siamo già svegliati.

La gente è strana e studiarla osservandola nei suoi comportamenti e uno dei miei passatempi preferiti.

E quindi mentre sulla colonna di sinistra leggete notizie importanti di contagi che aumentano, di politici che s’afferanu e si curnutianu ieri amici e oggi nemici, di diluvi inimmaginabili che rendono le nostre città della trinacria navigabili come tante Venezie del sud, di dirigenti infedeli e di manette che scattano ppi tutti, di fondi pubblici a tempesta che ci sono e non ci sono, di sindaci eletti con plebisciti ed oggi assiucutati con schifiu e disprezzodi muorti puvirieddri ca vonnu muoriri e poi ci ripensano perché non hanno neanche la terra per un eterno riposo ed io qui costantemente sulla colonna destra dei blog che vi sto a parlare ancora del bello della vita, volando basso, anche quando gli argomenti a prima lettura ci sembrano fuori contesto, rimanendo lì sotto il pergolato ad osservare le reazioni.

Chi mi conosce poco mi chiederebbe come la gentile signora tempo fa:” non capisco cosa c’entri ciò con la “filosofia” del gruppo”, così come farebbe uno dei tanti che battono le mani ad un concerto per strumento e orchestra di classica, tra un movimento e un altro, chi crede di dover emettere un giudizio senza averne visto la fine.

E si miei cari, ciò che c’è sulla colonna di sinistra l’ho già conosciuto, ecco perchè mi diverto a scrivere sull’altra, l’ho studiato sui libri della storia, l’ho già visto durante i lustri della mia esistenza, ne scrivo da più di venti anni e vi dico che sono sempre le stesse cose, sono sempre le stesse storie di uomini spergiuri che ppi picciuli, si vendono le madri, uccidono e rubano certi che il denaro cambi la vita…..e si l’ho visto cambiare la vita in giovani intelligenze che da un momento all’altro se ne sono andati in un incrocio tra rottami di lamiere o in pochi giorni dopo aver scoperto la loro immortalità in una cellula che impazziva e che se ne fotteva di tutte le ricchezze di queste mondo, anche quando avresti voluto rubare per rubare istanti di questa vita alla signora in nero.

Allora che c’azzecca questo appuntamento settimanale con eprunica irriverenza con la “filosofia” (parola grossa) di qualunque strumento social? Niente, non tutto deve avere una logica, la persona più intelligente, il più delle volte guarda e sorride, oppure osserva in silenzio, oppure ancora peggio fa di tutto per sembrare più stupido del dovuto per poi divertirsi ad aspettare il primo cretino che cade nel gioco della tentazione più forte di lui, di correggerti l’errore voluto e dire: “talè che critinu chistu!

Se non è un divertimento da pazzi questo …….

Un abbraccio, Epruno.