Sentendo distrattamente la TV, in cerca d’ispirazione a tarda ora, ascolto sempre gli stessi starnazzanti commenti, fatti dai soliti “attori professionisti della dialettica” che hanno come unico obiettivo quello di portare la ragione dalla propria parte, costruendosi quella che faranno passare per “verità”.

Il segnale sonoro giunto dal computer mi avvisa del recapito di una nuova e-mail, uno di quei messaggi circolari nei quali “il presidente di turno” attraverso frasi subliminari con tono “starnazzante”, tiene a ricordare che “il padrone dello stagno è sempre lui”, dettando i paletti di una nuova “verità”. Un messaggio giuntomi al telefono cellulare mi ricorda altre “verità urlate”!

Quante “verità”!  Tutti hanno delle “verità” da imporre ….

E tra tante “verità”, abbasso il volume ed in un attimo, percepisco immagini di gente che si muove nello schermo ma non distinguo più se trattasi di notiziari, di pubblicità o di fiction.

Analogamente faccio lo stesso con il computer e con il telefonino, perdendomi l’occasione di esser messo in tempo reale a conoscenza di ulteriori “perle di verità” che qualcuno vuole vendermi!

In un attimo, sono nuovamente concentrato e finalmente percepisco “il rumore del silenzio”, come quando seduto su un divano, nell’età dell’adolescenza, nel pieno di una festa ballo casalinga, osservavo quanti ballavano agitandosi, quanti facevano casino per attirare l’attenzione della più carina della classe.

Stavo ore intere ad osservare le varie tattiche portate avanti da i più intraprendenti per mettersi al centro dell’attenzione di precoci profumiere.

Ecco, di quel giovane serioso seduto in quel divano è rimasto un uomo maturo, che forse ha ancora molto da capire, benchè bombardato da decenni di “verità”, ma ha imparato che di tanta energia cinetica spesa, di tante urla per richiamare l’attenzione, non rimane nulla, se non brevi fotogrammi di gloria, muti ed in bianco nero.

Dunque è quasi certo che di queste odierne “verità in saldo”, non rimarrà nulla, malgrado il proliferare di ribalte e di strumenti, per piccoli prepotenti di turno, per tanti attori, preparati e non, con il loro bel copione dove viene riportato finanche il momento degli applausi e delle risate false in sala.

A salvare questo mondo, saranno scomodi posti nel divano, per osservare in silenzio, che ci daranno la forza e l’opportunità per pensare al nostro bicchiere, …….. un quarto pieno.