Carissimi, pensavo tra me e me: “e se fossimo noi i veri profughi?

Se fossimo profughi da un sogno, una realtà inesistente, olografica, proiettata nelle nostre menti attraverso tecniche di ipnosi o illusionismo o addirittura droghe?

Se stessimo vivendo una vita parallela fatta di immagini e notizie bombardate nel nostro cervello attraverso tutti questi mezzi moderni che attirano la nostra attenzione e ci impediscono di ragionare.

Se fossimo in mano a ciarlatani fotti-popolo che si ergono a santoni per indicarci la retta via, come pifferai magici, come custodi del paese dei balocchi, come organizzatori di viaggi nell’isola che non c’è?

Che ne sarà di noi che per qualche fortuito caso abbiamo spento la tv, non abbiamo bevuto quel liquore, abbiamo buttato la pillola della fantastica terapia prescrittaci, ma soprattutto abbiamo abbassato lo sguardo per non incrociare gli occhi dell’ipnotizzatore?

Noi gentaglia triste, non avvezza alle taverne ed ai circensis ma solo desiderosi di Panem e normalità siamo a tal punto divenuti scomodi?

Messi da parte, mobbizzati, isolati o meglio concentrati in enclavi ristrette dalle quali è difficile scappare, possiamo definirci i nuovi “profughi”? I nuovi “migranti”?

Se non è vero ciò che ci hanno raccontato fino ad ora, se siamo sfuggiti alla loro lobotomia dobbiamo scappare, afferrare il primo gommone ed approdare in lidi sicuri stando attenti a non esser inseguiti.

Ricordate che non esiste una vera democrazia dove si è liberi e sudditi contemporaneamente, non esistono persone più intelligenti che ricevono la patente per poter decidere e incidere nelle vite degli altri e ogni qualvolta ne appare qualcuno all’orizzonte, “pensamuci di nichi e nichi”, poi sarà troppo tardi!

Non abbiate paura di sentirvi soli e strani, non abbiate paura di prendere decisioni estreme che apparentemente vi fanno sentire male perché vanno contro “l’attuale tendenza”, sappiate mantenere la giusta lucidità e non buttatevi su tutto ciò che luccica specie se ciò sta nel palmo della mano di sconosciuti.

Guardatevi con circospezione intorno, vi accorgerete di tanti apparentemente apatici “derelitti” che tengono un profilo basso, come voi, nell’attesa di un’agognata normalità, profughi da una realtà dipinta egregiamente, ma quinta scenica in una realtà che è ben altro. Un abbraccio