Ecco, oggi sarebbe il giorno della celebrazione liturgica della Patrona di Palermo. L’abitante indigeno è ancora dormiente sia per gli effetti del vino che per effetto della miracolosa gnizzione ricevuta al pronto soccorso, “tradizionale fermata di fine serata dopo l’appanzata” in questo caso di babaluci!
E si la nobiltà palamita simula la noblesse oblige francese sostituendo al posto delle escargot di nouvelle cuisine, una tonnellata di lumache cu u sucu!
Giace soddisfatto l’homo palamitus dimenticando i suoi problemi e contento di aver visto il sindaco anche questo anno ai quattro canti “e Viva Palermo e Santa Rosalia” e come sempre se è vero che stiamo messi male, sarà a causa degli altri, che ci fanno stare male …… a noi basterà un “autista” ppi sgruppari !