Carissimi …. E’ Natale anche questa volta, malgrado quello che dicono i giornali e le tv. La gente sa che c’è la crisi, ma al Natale non ci si rinuncia. Del resto per una città che ha visto la guerra e ne sente ancora la memoria nei racconti dei nostri vecchi, cosa volete che sia questa crisi? Anche la città si attrezza, e davanti ai pensionati fermi a controllare i lavori ecco che gli operai del “non si capisce più di che cosa siano” tentano di montare un estratto di bosco, davanti al Teatro Politeama. Malgrado questo entusiasmo c’è chi guarda e dice: “Mmmmmmahh!” Con quella tipica espressione vocale dubbiosa che solo noi siculi palamiti, sappiamo proferire. Ma che volete? Questa come disse qualcuno è la città dei “nemici della contentezza”. Più avanti qualcuno con il fascia collo post sessantottino organizza girotondi ed anche in questo caso, nulla osta, se non fosse che il sessantotto è passato da molto tempo e che questi allegri festanti, hanno sessanta anni in media. Malgrado questo entusiasmo c’è chi guarda e dice: “Mmmmmmahh!” Ancora più avanti c’è una Via Maqueda a intermittenza, come il lampeggiante dei carabinieri, una volta aperta, una volta chiusa e dietro le gialle transenne, sta un vigilantes e un vigile urbano a stoppare i poco felici automobilisti, dirottati lungo la Via Cavour verso il mare! Fermo li davanti ai due, spento il proprio scooter, un omone tolto il casco, guarda in modo teatrale verso la folla radunatasi e muovendo la mano ed il braccio, in un ampio gesto a 180°, dice “Mmmmmmahh!”
Ma è Natale e poco importa, anche se nel giorno di apertura si è costretti a camminare in Via Maqueda, in fila indiana (e sapete quanto ciò sia difficile per il palermitano), anche se dovremo fare la gincana con la moto per evitare le piante per strada, messe a delimitare una fascia di zona pedonale.
E’ Natale, e poco importa se caroselli di gente, più che festosi in realtà imbufaliti, giornalmente scendono per strada in centro, chi per chiedere un lavoro che non hanno, chi per protestare per un lavoro che hanno perso e chi per protestare perché oltre al lavoro “elegante” (rigorosamente in nero) contro qualcuno che pretenderebbe che per 800 euro mese, si debba anche andare sul posto di lavoro! Ma è tutto bello, perché visto sotto una luce diversa, sotto una lucina intermittente multicolorata. Sono si proteste, ma sono proteste in periodo di festività e la gente è ancora più buona.
E’ Natale e Palermo si sveglia serena, si sveglia come una città normale, si sveglia fiera del proprio primato, aver scavalcato Napoli relegandola all’ultimo posto, dei capoluoghi di provincia italiani, nella classifica della qualità di vita. Si, siamo penultimi e ne siamo orgogliosi, perché in primis costoro che fanno queste classifiche, non ci conoscono e non conoscono Palermo, “in secundis” che cosa intendono costoro per qualità di vita? Può essere che ci sia un errore fin dalla base del concetto? Se qualità della vita significa essere liberi, esiste una persona più libera del palermitano? Avete mai chiesto a un palermitano se si sente libero? Costui non vi risponderà neanche, perché da sempre si sente libero di fare ciò che “caz..vuole”, poiché è vero che il nostro Prof. Lord Mayor si candidò utilizzando il motto vincente “lo sa fare”, ma il palermitano è oltre! Il suo motto è “si può fare”! Ma alla grande! Perché non basta saperlo fare, ma poi si deve essere certi di poterlo fare! Facendo passare in secondo piano anche il Prof. Frankenstein Jr ……. Del resto sempre di Professori parliamo! …Un abbraccio, Epruno.