“Rassegnatevi, le hanno chiuse!”
Totò, non sapeva ciò che diceva, mentre lo diceva, poiché il suo personaggio di vecchio padre, un po’ smemorato, giungeva a quella conclusione dopo aver riconosciuto la casa della “Sora Gina”.
Ma gli Italiani se ne sarebbero fatta una ragione poiché la chiusura di case di per se già chiuse, non avrebbe cambiato la morale di un popolo, ma ne avrebbe cambiato soltanto le abitudini, poiché ciò che prima sarebbe avvenuto in un luogo regolamentato, avrebbe finito per perpetrarsi in un sacco di luoghi nella clandestinità e quell’occhio avrebbe continuato a non vedere per buona ipocrita pace di un cuore che non duole.
Ho incontrato tanta gente, ho parlato con tante persone, ho condiviso esperienze che avrebbero potuto saldare grandi amicizie ed alla fine mi sono sempre reso conto di non aver mai conosciuto bene nessuno di loro, avendo visto in loro solo ciò che io avrei voluto vedere.
Di contro io ho visto nel prossimo soltanto ciò che avevo interesse a vedere perché il prossimo, sapendo ciò che io andavo cercando ha recitato interpretando con me il personaggio delle mie aspettative.
Ecco perché i nostri rapporti sono divenuti superficiali basando la nostra vita sociale sulla pura ipocrisia, proteggendo la parte debole della nostra persona e costruendo maschere di falsità, aderendo a stereotipi prefabbricati, frequentando branchi, mimetizzandoci con il bagaglio delle nostre debolezze per costruire quel surrogato di “felicità” che serve per farci stare bene!
Ci siamo svenduti l’anima e non solo. Di cosa siamo e di che tipo di individui siamo diventati, non ce ne può fregà de meno, basta che la sensazione fornita all’esterno sia di grande sicurezza e per comprare ciò, a tutt’oggi non ci facciamo scrupoli, accettando di prostituirci alla luce del sole, alla stregua della peggiore marchettara che nel far ciò, aveva una sua seppur discutibile “dignità”.
Vi chiederete che tipo gente abbia frequentato. La stessa che frequentate voi sempre pronti a manifestare tutto il vostro stupore nell’occasione in cui ci viene spiattellata di davanti l’evidenza di quei fatti che abbiamo sempre conosciuto ma che abbiamo negato ignorandoli finchè tutto sarebbe rimasto nell’ombra.
Ecco perché quelle case, non le hanno mai chiuse, ma le hanno soltanto trasformate perché è cambiata la prostituzione nel tempo, perché nell’epoca della digitalizzazione, ancor più della prostituzione fisica e la prostituzione della propria immagine, dei propri principi, dei propri valori che si svende per pochi spiciccioli ….. in un susseguirsi di marchette per la cura della nostra ambizione.