Nulla succede! Cosa può succedere? Non mi sembra ci siano motivi o preoccupazioni tali per i quali ci si dovrebbe preoccupare.

Da che mondo e mondo cosa succede lo dicono i giornali ed i telegiornali e ne siete testimoni che malgrado ci sforziamo settimanalmente, non riusciamo a trovare nulla di particolare che non sia riconducibile al miglior balcone fiorito, al migliore evento culturale, alla vocazione turistica della nostra città o fortunatamente alla circostanza che il nostro Palermo è in seria A.

Non sento più proclami in giro contro “l’uomo nero”, non vedo cassonetti riversati per strada, non sento in giro dire “schifiu” e la città è ancora quella di una volta, qualcuno dice peggio di una volta, ma prendiamolo con il beneficio dell’inventario poiché costui potrebbe essere di parte e timidamente affermare che le cose vanno peggiorando.

Non c’è più una pubblica indignazione, non c’è più neanche un gioco delle parti, non ci sono più parti, ma un unico coro che dichiara che in città non succede nulla.

Non sono un nostalgico, poiché “quando c’era lui, caro lei” in quel caso i treni giungevano in orario, nell’altro caso, il nostro, quello più vicino a nostri tempi, i treni neanche potevano partire poichè “gentiluomini di passaggio” occupavano i binari al grido di “nnati a dari i picciuli”!

Bei tempi, da notare la delicatezza, “neanche il lavoro chiedevano” consapevoli che non ce ne fosse in giro, ma si limitavano a chiedere “i picciuli”!!!

Oh che ne fu di quei tempi in cui succedeva qualcosa, in cui anche il più grosso teatro della città esponeva striscioni contro la cattiva gestione.

Chi ricorda i tempi in cui “il latte stava scadendo” e lo andavamo cercando in ogni dove, tempi in cui solo quindici uomini alla guida di questa stessa macchina con gli stessi pezzi odierni, riuscivano a scatenare tutto questo malcontento nel pensare collettivo.

Bastava così poco, per accontentare la stampa e per quietare il dissenso.

C’avevamo perso tempo, avevamo perso il valore del “merito”, ci eravamo imbrigliati nella ricerca di formule chimiche speciali quando era soltanto un problema medico di vista e di occhiali.

Bastava non vedere, quanto meno non vedere bene da vicino come capita quasi a tutti superati i quaranta anni. Non vedendoci bene oggi, riusciamo ad apprezzare una città più pulita, più sicura, più efficiente

Invecchiando spesso si finisce per mitizzare il passato non curandosi che c’è una età per tutto. Ecco cosa è successo ed ecco perché non succede nulla.

La felicità a volte può essere anche il “suonarsela e cantarsela da soli” convincendo chi crede in noi per affetto a prescindere, più difficile è convincere chi ha la vista buona e ci guarda da debita distanza.

“Comunque non è successo niente, pigghiamuni u cafè”!