Mio padre lavorava dodici ore al giorno, usciva la mattina con il buio

e tornava a casa con il buio, stanco, non si lesinava poiché aveva una famiglia da portare avanti ed aveva la giusta ambizione e la voglia di andare avanti era premiata, ma mio padre tornava a casa stanco ma  sorridente.

Ma che cosa aveva da ridere? Ma mio padre sognava per noi un futuro migliore!

Quello era un mondo in bianco e nero, ma con tanta voglia di divertirsi, quello era il mondo da pochissimo uscito da una guerra mondiale che aveva diviso un paese e che aveva sconvolto il mondo.

Se ci penso anche io sono nato che non erano passati molti anni dagli eventi bellici, quasi lo stesso periodo che ci separa dal passaggio di secolo, che sembra ieri. Ecco, ero nato che la guerra era finita ieri, mi riguardo le foto dell’infanzia in cui sorrido e penso: “Ma che cosa ci rido a fare?” Ma io bambino, sognavo già fin da allora!

In quelle foto, in quei primi filmini in super 8, quel mondo fatto di vestiti riciclati da padre in figlio, fatto di 500 fiat, fatte di autobus verdi e di cambiali, quel mondo del programma del sabato sera visto tutta la famiglia insieme, quel mondo dei film di Totò, di Don Camillo e Peppone, quel mondo di lascia o raddoppia, di Mike Bongiorno che esordiva con “Allegria”!

“Ma che cosa ci rideva?”  Ci verrebbe di chiederci “Ma dove stava tutta questa allegria?”

Eppure, l’Italia sognava e la felicità era a basso costo ed a portata di mano e se non avevi soldi, potevi scommettere sul tuo futuro, anche se avevi le toppe nel sedere, perché era il mondo dove il sacrificio veniva premiato ed il “pezzo di carta” contava qualcosa!

Ammettiamolo, stavamo peggio, la qualità della vita oggi è migliorata, i desideri oggi sono diversi e se volete ben più futili, ma siamo sempre infelici e preoccupati.

La disoccupazione era alta allora, tanto che si doveva emigrare, eravamo un popolo ignorante di contadini felici che partivano con la valigia di cartone, con il sorriso della speranza, partivamo in cerca di fortuna con il treno verso il nord ed in quelle foto di gruppo sorridevamo!  “Ma che cosa ridevamo a fare?” Andavamo incontro al nostro sogno di stare meglio!

Oggi che in realtà avremmo tanti di quei motivi per sorridere e ridere, malgrado le difficoltà di base non siano cambiate, malgrado l’offerta televisiva si sia moltiplicata smisuratamente attraverso pessimi programmi con litigi artefatti o risate registrate,

ci hanno spento il sorriso perché ci hanno rubato i sogni ………………..