Ci arriveremo, anzi, ci siamo già arrivati!

Per qualcuno non ci sarà mai speranza poiché sta proprio nel termine l’impossibilità della soluzione.

Prima che iniziate a farvi congetture chiariamo …… parliamo di “Intelligenza Artificiale”.

Ecco perché per molti non ci sarà mai speranza, neanche nel futuro, poiché di artificialità nel quotidiano ne incontriamo tanta …… ma d’intelligenza???!!!!

Dovremo ricorrere ai robot per surrogare alcune funzioni, alcune mancanze … finanche alcune “assenze”?

Siamo già nel futuro e lo dico a chi come me è nato il secolo scorso e si ferma qualche istante nel riflettere quando scrive la data “2015”!

Siamo nel “2000”, quel secolo che legavamo alla fantascienza ed avendo già realizzato tante cose che per noi erano futuribili attraverso la comunicazione, i viaggi, i materiali, abbiamo anche portato avanti la robotica e l’intelligenza artificiale.

Avremmo già nel 2005 secondo Asimov nella sua sfrenata fantasia, dovuto servirci in casa di Andrew Martin, uno dei primi prototipi di robot positronico dalle sembianze di Robin Williams che ci avrebbe sopravvissuto di 200 anni?

Dovremo attendere il 2019 per incontrare il violento “replicanteRoy Batty che alla fine della sua durata ci darà una lezione di vita in: « Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi………..E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire. »

Oppure, dovremo aspettare il 2125 in un mondo già devastato dall’effetto serra per poter surrogare la mancanza, la perdita o la voglia di un figlio, con un Mecha della Cybertronics, dalle fattezze e comportamento di un bambino, cosi come ipotizzato dall’accoppiata geniale Kubrich-Spielberg?

Eppure anche queste invenzioni robotiche alla fine della loro esistenza desidereranno di essere accettate come umani, sposando anche tutti i nostri difetti ancor prima della noiosa e scontata perfezione.

Ma oltre che agli affetti e ai “toy-boys o girls” potremo cercare di surrogare anche i nostri dirigenti e coloro che ci governano, mettendo da parte l’artificialità e ricostruendo le intelligenze?

Ma soprattutto, si potrà trapiantare l’intelligenza in un cretino o il cretino sarà costretto a restare cretino, avere successo e far danno alla collettività?

Vedete, sono curioso di sapere, di vivere queste nuove avventure, di capire che deriva prenderà questo nuovo mondo e conoscere se resteremo schiavi dei computer o faremo con i computer schiava la natura.

E’ vero che l’uomo è amore ma è anche vero che porta dentro di se un istinto di sopraffazione distruttiva che rovina quanto di bello è stato creato.

Mi auguro quindi che anche voi che affollate gli ipermercati della tecnologia abbiate curiosità di sapere da chi sa, che cosa ad oggi è successo.

Ma più che altro cosa succederà in questo 2000 governato da un telefonino con il logo della mela mozzicata che ti permette di fare tutto?