Carissimi

Potessi svegliarmi domani mattina, e potere dire, chiuso un anno si ricomincia da capo, sarebbe bello, ma sappiamo tutti che solo per motivi Amm.vi il 31 dicembre e diverso dal 1° gennaio che segue, diversamente sarebbero solo due giorni consecutivi in una mattinata.

Se si potessero trattare gli anni come si fa con la contabilità, potremmo tirare righe, bilanciare e andare a capo, potremmo ancora accontentarci di rivivere un “anno della marmotta”, ma sappiamo bene che i danni e i pregi dell’anno precedente li ritroveremo pari, pari nell’anno successivo.

Vorrei a volte operare con la vita come si fa con un nastro di un registratore a bobine, mandando avanti e indietro il tutto, cancellando le parti che non mi convengono, ma non si può.

Non avrò mai la forza di perdonare chi per i più svariati motivi, se mai si sapranno, ha messo in discussione il nostro modo di vivere sociale, in mezzo agli altri, l’unica cosa che ci distingue da altre popolazioni più fredde che non ne sentono la necessità.

Per me il contagiare la positività di pensieri è stata da sempre una priorità più sono andato avanti nella mia vita, ma non mi sarei mai aspettato che in una società evoluta come quella nostra l’individuo potesse essere ancora fonte di contagio, vettore di malattie mortali, soggetto da evitare e da spingere all’isolamento a maggior ragione dopo aver messo in atto vaccinazioni di massa, evitare obbligati, l’altro, isolarsi non per scelta, venire rifiutato in ogni posto che avesse un ingresso presidiato o regolamentato.

Per il momento viviamo nella confusione mediatica e nel terrore indotto, ma qualcuno prima o poi dovrà spiegarci cosa è accaduto, poiché posso anche passare sopra a chi per professione non ha avuto alcuno scrupolo a trarne fonte di speculazione e arricchimento (nei limiti della legalità) ma qualcuno dovrà spiegarci su come un errore da laboratorio abbia potuto infettare il mondo intero alla stessa stregua dei racconti di fantascienza dove per un incidente in una centrale nucleare la vita nel mondo veniva messa a repentaglio.

È vero, la realtà supera molto spesso le aspettative e in questo caso riesce a scardinare principi fino a qualche mese fa indiscutibili, eravamo bloccati in vincoli di bilancio che la comunità europea ci imponeva e avevamo iniziato sacrifici duri per evitare l’aumento dell’aliquota IVA, oggi chi ne parla più? Chi si concentra solo sul debito crescente nazionale? Abbiamo visto crollare il principio dell’economia alla base della vita collettiva per tornare a vivere un nuovo umanesimo, stiamo abbandonando le previsioni a lunga durata per la sostenibilità degli investimenti.

Non ho più certezza di quando finirà e non ho alcun dogma da seguire, so solo che nulla sarà come prima e che ci abitueremo anche a queste nuove esigenze e se ci pensate sono cambiate tantissime regole imprescindibili fino a qualche tempo fa, la più stupida e a molti comune, era quella della partita di pallone della domenica, cantata dalla highlander Rita Pavone, nel pomeriggio allora e oggi soltanto su appuntamento televisivo random durante la settimana.

Potremo ancora parlare di tradizione? Forse fin quando ci sarà un Coreano in grado di comprarsi un biglietto “a sangue di Papa”, qualche anno prima per poter battere le mani a ritmo durante la marcia di Radetzky nella sala degli Amici della Musica del concerto di capodanno di Vienna.

Un abbraccio, Frohes neues Jahr 2022, Epruno.