maxresdefaultBuongiorno! Benvenuti nell’ultimo giorno dell’anno.
Eccoci nuovamente al 31 Dicembre, stiamo per entrare nel 2017, un anno che desta sospetti perché si presenta con il numero 17 alla fine, ma siamo abituati ormai a non dare più tanta importanza ai numeri e a comprendere che da qualche tempo ogni anno è attassato.
Cosa è successo nel 2016? Direbbe un comico siciliano: “Una beneamata min ….”, si poiché il grande sforzo dedicato in tutte le direzioni e in progetti di cambiamento alla fine ha partorito il nulla. E’ stato l’anno della sconfitta per gli uomini soli al comando che forti del loro apparente consenso si sono lasciati prendere da tentazioni autoritarie snobbando e spesso mortificando le minoranze e chi non la pensava come loro, anche quando i principi di base potevano anche esser condivisibili nel merito, ma la forma lasciava comunque a desiderare.
Davanti a queste grandi sconfitte non si può godere ma si può soltanto dire “che peccato”. Ci ritroviamo a raccogliere i resti dei caduti in battaglia, guerre che si sarebbero potute evitare se l’ambizione e i consiglieri fraudolenti non avessero vanificato i grandi progetti e le buone ambizioni. Quando si sale si abbandonano gli amici, gli unici in grado di dirci la verità in faccia e ci si attornia di cortigiani novelli Jago li solo per succhiarci il sangue e vivere da saporfiti fin quando abbiamo successo e pronti a cibarsi della nostra carogna come iene sulla preda, alla nostra caduta. Come vedete è l’uomo che non cambia, è l’uomo che non impara e alcune volte diventa troppo tardi scusarsi in una società come la nostra che va a una velocità supersonica.
Sarà l’anno quindi delle grandi votazioni ma non dei cambiamenti, ci verranno proposti tanti cloni, ma non ci saranno novità e i volti nuovi, saranno personaggi con una storia alle spalle e una plastica facciale che ne ha reso irriconoscibili i noti lineamenti.
La tentazione del burattinaio esisterà ancora, non è ancora tempo di rivoluzioni, non c’è ancora la giusta dose di pulizia intellettuale, pertanto la qualità della vita andrà difesa ancora soltanto da ognuno di noi nel proprio piccolo. Non vi chiedo di fare gli aventiniani come me spesso deluso dalla nefandezza umana, poiché io ho giocato e avendo giocato con le regole, ho perso a volte perché non ero il più forte, molto spesso perché mi hanno truccato le regole barando, ma voi, molti di voi devono ancora iniziare a giocare e avete l’obbligo di giocare e mettervi in discussione, ci sarà tempo per riposarsi in aventino.
A me, non resta che vivere il desiderio di ritornare ad essere un Dantes fin quando la memoria mi sosterrà e lo farò non per soddisfare desideri personali, ma per smascherare e pulire il mondo da certi soggetti che ci sporcano il futuro e il futuro non ci possiamo permettere di farlo perdere, perché non ci appartiene, esso è dei nostri figli, il nostro presente è già il futuro del nostro passato.
Resistiamo quindi e lottiamo anche per quest’anno per difendere la pulizia dei nostri ideali, il perdono e la giustizia vera lasciamola al nostro creatore. Buon Anno …..