(Ilsicila.it – 28 Ottobre 2019) – A volte la misura nell’uso dei giusti ingredienti, il mix di contenuti e l’attuazione di positive sinergie generano grandi emozioni e così è stato domenica sera al Teatro Bellini di Palermo, in occasione della serata dedicata a “Leggendo Epruno 8 – La Massa”.

Ci ostiniamo a classificare qualunque prodotto con una catalogazione anglosassone ma questa volta dovremmo uscire fuori dagli schemi che parlano di “reading” e quant’altro, ormai fortemente inflazionati da chi propone un leggio, spesso con lunghi monologhi ed un accompagnamento musicale, preferibilmente dal vivo e in sala qualche autorità del momento da ingraziare attraverso il riferimento a storie “sicure” di “facile effetto”.

Leggendo Epruno ormai ci ha abituato in questi anni ad aggiungere un gradino in più da conquistare e in una continua ricerca da parte dell’autore di migliorare l’aspetto narrativo in relazione alla soglia di attenzione.

Renzo Botindari, EprunoLeggendo Epruno può ormai definirsi un racconto a più voci, una narrante che fa da filo conduttore e le altre differenti che si alternano sul tema, incastrando un’antologia di brani scritti nel tempo dall’autore e riconducibili all’argomento principale narrato.

Cosa ha di diverso da qualunque “format di reading” coevo?

Certamente l’aver messo al centro il racconto così come evocato nei tempi in cui il riunire gente per narrare storie era prassi del nostro vivere la comunità a partire da nucleo di base che era la nostra famiglia riunita davanti al focolare.

Altro particolare attenzionato è la ricerca del brano che viene messo al centro dell’attenzione veicolando contenuti spesso scomodi, a volte dimenticati e senza una marcata connotazione ideologica che ti permette di affrontare con una ricerca di obiettività e soprattutto il rispetto di una pluralità di opinioni.

Leggi il resto dell’ articolo »