Il silenzio, l’amore e la pazzia

Carissimi

Il silenzio è la conversazione di chi si ama”, diceva qualcuno che ne sapeva di più di me.

Eppure difficilmente oggi si rimane in silenzio per paura di non esser notato, Se poi vogliamo anche aver ragione non ci rimane che gridare più del nostro interlocutore, grazie anche al fatto che se gridassimo da soli, in una piazza nessuno si porrebbe oggi il problema di tacciarci per pazzo, poiché a differenza del passato penserebbe comunque che da qualche parte noi nascondiamo un auricolare e un microfono.

Il telefonino ci ha tolto anche questa soddisfazione, soprattutto certezza, quella di identificare qualcuno come pazzo perché parla da solo.

Se i pazzi quindi non parlano da soli, non gridano da soli, chi sono oggi i pazzi?

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“Chi Ti Purtaru?”

Chi ti purtaru i muorti?

Ma che cosa mi dovevano portare? Sono certo che anche loro, dall’aldilà avranno avuto i loro problemi a trovare qualcosa da regalarmi per rendermi felice.

Eppure, ci sarebbe stata qualcosa che mi avrebbe potuto fare felice, visto che non ho più l’età per “la pupaccina” o per “la pupa cu l’anchi torti”.  E dire che con cotanti morti avrei potuto chiedere cose importanti come “la pace nel mondo”, ma per questo sono certo che ci ha già pensato Miss Italia.

Avrei potuto chiedere i numeri per fare un bel superenalotto. Avrei potuto chiedere tanti soldi, da rendermi ricchissimo! Eppure no! Mi conosco bene, sarei stato comunque infelice. La felicità è vera felicità soltanto se la si può condividere con gli altri!

Se ci penso bene però, ci sarebbe una cosa che mi avrebbe potuto rendere felice, ma che difficilmente i “morti” avrebbero potuto comprarmi dall’aldilà, …..Un po’ di NORMALITA’!

Si, un po’ di normalità! ………La possibilità di vivere con serenità un po’ di normalità in una vita non dico tranquilla, troppo lusso, ma normale, fatta di cose normali, fatta di gente normale, in una città normale che vive il quotidiano attraverso la riscoperta di cose semplici a costo zero, senza che fossero sbandierate a destra ed a manca!

La normalità!…….. Riuscire a scoprire che sulla strada che mi porta al lavoro quotidianamente, si affacciano le vetrine dei negozi o delle botteghe, con le loro esposizioni in vetrina, più o meno accattivanti, ma normali.

Una città senza il suffisso “iper”, dove i mercati sono fatti di piccole cose e di tanta gente che si incontra e si saluta, fermandosi a chiacchierare, senza necessariamente doversi messaggiare, chattare su internet o chiamare al telefonino.

Una vita normale fatta di gente che si da appuntamento la sera al bar per raccontarsi storie o sfoghi, senza necessariamente taggarsi.

Un mondo normale dove anche i brutti, i senza nome ed i perdenti hanno diritto di cittadinanza, dove la politica è un normale esercizio di democrazia.

Un mondo normale, fatto di gente dignitosa, fatto di gente che lavora per vivere e non vive per lavorare, un mondo semplice dove poter coltivare i propri sogni. Un mondo normale non globalizzato o peggio conformato! ……

Ecco cosa avrei chiesto ai “morti”