Carissimi! Eccoci nuovamente alla fine di un anno difficile.
Si, perché il termine più appropriato che mi viene in mente per definire il 2012 è proprio “difficile”!
Abbiamo avuto anni più difficili, certo, ed in alcuni casi li abbiamo chiamati “Annus horribilis” dal latino , frase che significa anno orribile , o in alternativa, “anno di orrori”.
Questo se mai, è stato un “anno degli errori”, un anno di scelte certe volte non felici e che ancora ci dovranno presentare il conto.
Anno bisestile del terzo millennio, dodicesimo del XXI secolo, è stato caratterizzato dalla così detta crisi dell’euro zona e nello specifico della crisi economica greca che ha offuscato anche l’evento mediatico sportivo olimpico di Londra, ma che soprattutto ha fatto piombare un continente e soprattutto la nostra Italia in una crisi di sfiducia verso il presente e di timida speranza per il futuro.
E’ stato un anno nel quale molte “carte” si sono mischiate e sotto la velata “omissione” di tutti, sono cambiate regole fondamentali del comune vivere, del democratico vivere, fino a giungere al punto che una sparuta ma efficiente parte del potere economico-politico è arrivata a porsi il dubbio della necessità di esercitare il voto democratico, se “l’uomo della provvidenza” identificato, oltre ad esser il “più serio” era anche il più ben voluto e ben visto dai nostri “competitor europei e mondiali”!
Queste medicine addolcite, queste diagnosi sospette, queste cure fuori dal protocollo, mi hanno portato in mente periodi storici medievali nei quali le potenze straniere, sceglievano i re o i tiranni in casa altrui, per garantire la stabilità di una area geografica.
Per fortuna, non siamo più nel medioevo e tutti ormai conosciamo la storia ed abbiamo imparato che se qualcuno si pone l’obiettivo di governare un paese, deve prima proporre si un modello, ma poi deve passare dal consenso popolare che non si esprime nelle piazze o nelle convention, ma si conta alla chiusura delle urne elettorali!
Non ci sarà più bisogno di giornali o di talk-show politici televisivi per farsi la propria opinione, basterà leggere i loro nomi, guardarli in faccia e ricordare quello che hanno fatto prima di riproporsi “vergini”!
Non mi importa sapere chi vincerà, mi interessa soltanto sapere che colui che sarà uscito vincente dalla prossima competizione, sia che sia sobrio o che faccia il cucù alla Merkel, o stia a smacchiare i giaguari, sia uscito fuori dalla maggioranza del volere popolare, perché questa è la democrazia e perché su questo principio è stata costruita l’Italia.
Buona fine di anno e buon 2013 a tutti voi! Un abbraccio……