Non c’è cosa peggiore di chi in difficoltà e non si vuole fare aiutare, specialmente se ormai non ha alcuna speranza di salvarsi.

Quante volte avete offerto la vostra disponibilità consoni del fatto che sareste potuti essere di aiuto per qualcosa che sapevate fare bene e di cui ce n’era necessità?

Penso che ognuno di noi ha una sua storia, una sua competenza specifica, eppure al difuori della mercificazione del nostro lavoro, quando questo è oggetto di interesse pubblico, o meglio quando questo va fatto per la collettività, sono in pochi a trovare la modestia e la disponibilità di mettersi a disposizione anche se il più delle volte ciò non comporta alcun guadagno.

Bene anche questo tipo di disponibilità o aiuto viene spesso scambiato per ambizione e ci può stare se non fosse che una seria ambizione ha la sua età. Non si può essere per sempre ambiziosi poiché c’è una fase della vita in cui si studia, una fase della vita in cui si fa gavetta mettendo in pratica le nozioni, emulando la gente più preparata con la quale si entra in contatto, c’è la fase di realizzazione e di raccolta dei frutti e poi c’è la maturata saggezza, nella quale non abbiamo nulla da dimostrare se non metterci a disposizione, se non fosse che la politica non permette ciò senza che questa disponibilità anche quando si diventa premi Nobel, non sia etichettata e schierata.

Avete visto uomini soli e liberi giungere ai vertici di qualcosa in questa amata realtà.

Pertanto anche se rispondete ad un annuncio di tipo Kennediano e vi chiedete “cosa potete fare per il vostro paese” inevitabilmente vi verrà chiesto: “A cu appartieni?”

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