Carissimi

Quando si parla di pazienza spesso si parla di Giobbe, perché?

La nostra religione annovera nell’Antico Testamento, nel “libro di Giobbe”, un uomo molto “pacinziuso”, ma no di poco? Giobbe, questo era il suo nome, era una persona che aveva una fede smisurata in Dio e tutti gli amici lo conoscevano, ne parlavano bene, in vita e non come si fa in genere rispondendo ai giornalisti quando intervistano le persone che hanno conosciuto la vittima o l’autore di efferati delitti, definendola persona da tutti conosciuta come “tranquilla, riservata e gentile”.

Con chiunque ne parlavi, Di Giobbe, normalmente ti veniva detto che era un “uomo saggio, onesto, sincero, ricco e molto devoto a Dio” (pure ricco, ma “molto devoto di Dio”) e come spesso capita, è proprio per questa devozione che ti attiri l’attenzione del diavolo che ci vuole mettere il suo zampino per capire se trattasi di “devozione vera a qualunque costo” o delle solite devozioni di noi cristiani che ci battiamo il petto la domenica in chiesa e di settimana facciamo un sacco di nefandezze, tanto poi ce le confessiamo e veniamo assolti. Con questo sistema rischiamo di trovarci accanto in paradiso (per chi avrà la fortuna di andarci) Adolf Hitler il quale alla fine si è pentito e ha chiesto scusa, come Johnny Stecchino a Cozzamara, e noi che ne sappiamo? Mica c’eravamo?

Leggi il resto dell’ articolo »