L’arte dell’offesa, con semplici parole

Carissimi, un gentiluomo subisce la sua offesa senza reagire così come paga i suoi debiti.

Chi sa perché si diceva così? Un uomo che dalle nostre parti subisce una offesa e non reagisce viene da sempre tra il popolo definito “debole” e debole non ha a che vedere con aspetti di natura costitutiva ma soltanto di natura caratteriale, e “debole” scoprii anni fa essere parola di grande offesa, trovandomi davanti allo stadio in fila per acquistare biglietti per la partita della domenica quando due “gentiluomini” avvezzi alla “professione del bagarinaggio” trovarono modo di giungere in contraddittorio verbale, quando il primo dei due si rivolse all’altro appellandolo “cornuto” che sapete bene vuol significare che la moglie di costui non abbia brillato tanto in fedeltà coniugale.

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Il Giorno Prima

Il giorno prima di Pasqua dovrebbe essere un giorno di silenzio e lutto per noi Cristiani. Abbiamo portato il “Figlio di Dio” in croce poche ore fa e lo abbiamo visto morire in croce verso le tre del pomeriggio. Pochi, i parenti stretti erano li sotto a piangere, altri i più fedeli collaboratori lo avevamo rinnegato per salvarci la pelle il giorno prima, senza attendere il gallo cantare tre volte, altri ancora lo avevamo tradito per invidia per appena trenta denari ed infine, la maggior parte di noi per paura non si è fatta neanche vedere, si è nascosta a casa. Che dire inoltre di coloro che compreso per tempo la cattiva sorte alla quale andava incontro il Nazareno, si erano già fatti trovare dall’altra parte e durante la via crucis gli avevano sputato sopra e magari lo avevano colpito con le pietre. A che serve essere Giuseppe d’Arimatea, nobile, ricco, segretamente seguace che per non esporsi mette a disposizione il suo sepolcro.

Ma si, quante volte abbiamo vissuto questa storia nei secoli e non soltanto nella celebrazione della cristianità?

Per chi crede, Gesù risorge, ma quanti altri umani poveri cristi, subendo lo stesso trattamento sono morti e dimenticati come le loro ceneri?

L’uomo è traditore ed è vittima del culto di se stesso, adora il “dio denaro” e per questo uccide, diventa spergiuro e tradisce anche la sua famiglia. Non ho mai visto nessuno razziare tanto denaro da portarselo nell’altro mondo, sempre che esista un altro mondo con queste caratteristiche. Ci perdiamo spesso il significato vero della vita fatto di una ricerca di arricchimento intellettivo attraverso meditazione ed incontro di altre affinità elettive.

Purtroppo siamo piccini, siamo sporchi e finiamo per sporcare tutto quanto viene al nostro contatto. La natura è bella eppure noi riusciamo a sporcare e a distruggere pure lei. Distruggiamo il nostro prossimo, avendo perso il senso ed il valore della vita. Cosa ci spinge a pressare sull’acceleratore ad un incrocio mettendo a rischio la nostra e l’altrui vita? Cosa ci spinge a picchiare fino ad ucciderlo un ragazzo in discoteca? Cosa ci spinge a sparare per un compenso di 100 euro e distruggere una esistenza?

Siamo noi i nuovi Farisei, i nuovi “sepolcri imbiancati” che decretiamo dai nostri covi adorni come altari di immagini sacre, la morte della gente. Siamo oggi coloro che dietro tanta eleganza ed un tenore di vita eccessivo, prendiamo mazzette facendo forza sul nostro ruolo di potere e decidiamo sulla carriera di questo e quello, non prima di aver in modo pio, in ginocchio, la domenica presa la santa comunione, prima di pranzare in famiglia, aver visto la partita di calcio con gli amici, ed aver concluso il pomeriggio con una soddisfacente “scopata” con l’amante?

Beh ….. Buona Pasqua a Te ….. “Uomo del mio tempo!” Buona Pasqua a Tutti.