Carissimi
Come spesso cito: “Non si può dire che le ultime ore non siano state prodighe di emozioni”.
Così diceva Fernando (Bruno Ganz in “Pane e Tulipani“) nella sua cucina, davanti al bicchiere della staffa, lui personaggio di quella tenera umanità perdente che attraverso la forza e la semplicità dei sentimenti avrebbe ridato un senso alle proprie vite.
Adoro di più Ganz in questa interpretazione che in quella meritevole del Fuhrer nel bunker di Berlino ormai parafrasata, ridoppiata in mille occasioni per ironizzare su personaggi locali e sulla propaganda di una storia che volge tragicamente al tramonto malgrado la propaganda.
Ma a proposito di propaganda come dimenticare il mitico Mohammed Saeed al-Sahaf ministro degli esteri e della “propaganda” di Saddam Hussein che durante la guerra in Iraq nel 2003 affermava che non vi erano americani in città e che le truppe di Saddam stavano comodamente vincendo la guerra mentre le immagini mostravano sullo sfondo i carri armati statunitensi che scorrazzavano a Baghdad.
Sì, ho la sensazione che per qualcuno sia finita e non c’è più propaganda che tenga, ho anche la sensazione che determinati meccanismi di garanzia fino ad oggi per lo “status quo” si stiano incrinando pertanto cavalcare l’eterna insoddisfazione che alberga nella nostra società e costruire slogan ad arte per raccogliere queste insoddisfazioni e finalizzarle all’ottenimento di un consenso o di contro ingenerare altre paure attraverso l’arrivo dell’uomo nero oggi non serva neanche a fare mangiare i bambini. Leggi il resto dell’ articolo »