Carissimi …. Certe volte mi lascio prendere da un dubbio, “a Palermo sono i pali dell’illuminazione pubblica a esser troppo alti o sono gli alberi a esser troppo bassi?” Voi vi starete chiedendo due cose. La prima e non vi posso e vi capisco bene, “ma che pensieri che ha costui”, la seconda certamente , “dove vuole arrivare?” Come molti di voi soffro all’idea che la mia città la sera sia buia, eppure a parlar con i tecnici della materia, sembrerebbe che negli anni scorsi molte opere siano state fatte per rinnovare o creare nuovi impianti d’illuminazione in città, ma purtroppo molte strade sono al buio, sono male illuminate o spesso richiedono  una dovuta manutenzione. Si, miei cari, la parolina manutenzione che nel mondo anglosassone è sacra come il pagamento delle tasse, qui subisce per prima gli effetti dei tagli agli investimenti economici, rendendo subito inutilizzabile un’opera o parte di essa. Se ci spostiamo dal lussuoso salotto di via Liberta e ci addentriamo nelle traverse notiamo che spesso l’illuminazione non è come quella che ci aspetteremmo. Certamente pur non essendo tecnici della materia, siamo consapevoli che dietro al livello d’illuminamento di una strada, ci saranno dei parametri standard, delle regole, delle tabelle se è vero come è che vediamo pali disposti sempre ad una stessa distanza reciproca o lampade di una stessa gradualità di colore, eppure certe traverse seppur illuminate appaiono buie.

Che peccato, e dire che avendo viaggiato abbiamo incontrato in qualunque centro abitato delle efficienti illuminazioni atte a dare anche un senso di conforto ed a rasserenarci dalla paura del buio e da brutti incontri. Noi abbiamo delle strade così belle da fare invidia a qualunque grande città ed abbiamo imparato a prender consapevolezza che seppur in presenza di un situazione mediterraneo e climaticamente particolare, le nostre strade sono in buone parti alberate e l’incidenza di verde in città, anche escludendo il polmone della Favorita e tra i più alti nelle statiche, ma l’arredo urbano è sovente mortificato da una inadeguata illuminazione. Abbiamo visto scomparire quei cosiddetti “pali a frusta” tipici dell’illuminazione stradale extraurbana contestualizzati con le loro lampade a luce bianca nei centri urbani, spesso tristi, ma efficienti come le lampade sospese a mezzo filo al centro della carreggiata, ormai in disuso nelle nostre zone a rischio sismico. Eppure questi impianti di vecchia concezione, avevano una loro funzione ed efficienza dando modo di poter ben distinguere in lontananza un oggetto. Oggi, bei pali con corpi illuminanti, che spesso sono diventati essi stessi motivi architettonici, hanno riempito i nostri centri storici insieme alle loro lampade a luce gialla, molto rassicuranti, nel pieno segno di quella tradizione britannica che attribuiva a tale luce, dai tempi di Jack Lo Squartatore una capacità dissuasiva del crimine. Noi non arriviamo a pensare tanto, siamo dei semplici utenti di strade che la sera anche grazie al rinascere di una certa movida giovanile ha ripreso a frequentare le strade della nostra città in orari serali e notturni. Noi cittadini di questa Palermo felicissima non chiediamo alle luci stradali di scoraggiare la criminalità, ma almeno di illuminare la strada per permetterci di vedere, ma una sola cosa personalmente chiedo a questa ed a tutte le amministrazioni che si sono succedute: “Ci vuole tanto a capire che gli alberi che negli anni sono cresciuti ed hanno raggiunto le teste dei pali, andrebbero regolarmente potati?” .……Un abbraccio, Epruno

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