Ode a te amica saracinesca.

Ci conosciamo da sempre, poiché tu c’eri ancor prima che io arrivassi. Siamo cresciuti insieme e le tue vicende mi hanno accompagnato in questi anni. Il tuo aprire e chiudersi ha scandito il tempo della mia giornata.

Ricordo ancora quando tu lucida e nuova facevi bella mostra accanto a quel cancello di un nobile portone, lui si sempre più vecchio ed austero. Sei stata buona con me ed hai giocato diventando la “porta romana” del nostro gioco del calcio ed hai diffuso in tutta la tua zona, il botto sordo delle pallonate, bloccato soltanto dal solerte portiere custode del portone accanto, quando richiamato al dovere dai condomini interrompeva i giochi con autorità pronunciando l’idiomatica frase: “l’amu a tagghiari stu palluni?”

Ma amica mia saracinesca, tu non sei stata sempre chiusa. A te hanno rivolto nel tempo i sogni di tanta gente. Ah quante gente ti ha sollevato ed abbassato, si …. Quanti proprietari!

Ricordo ancora quando ad ogni cambio di gestione, sotto le luminarie di una nuova insegna e di vetrine multi colorate i nuovi proprietari ripetevano il rito dell’inaugurazione, con la gente che affollava il marciapiede e brindava con calici augurali ed arraffare i pasticcini ripetendo: “Auguri!”. Ah quante inaugurazioni, quante speranze.

Hai vissuto tanti bei momenti, come quando per anni sei stata la protezione di un famoso negozio di giocattoli e vedevi realizzare i sogni di tanti bimbi, mentre ti attraversavano. Ah quanti bimbi ….

E ti ricordi quando per lungo tempo proteggesti le spoglie vetrine di quella merceria, sempre con lo stesso allestimento più vecchio quasi delle due anziane sorelle proprietarie. Sei stato a protezione di quel bar, con i suoi squattrinati avventori, aihmè sempre pochi, e sei stata testimone di chissà quanti discorsi da caffè.

Quanta gente, ti ha ripitturato e quanta gente amandoti ha amato le proprie speranze. E quanti proprietari ti hanno accarezzato, come ad una vecchia amica, quando ti hanno richiuso per la loro volta, dopo tante giornate tristi e senza un cliente!

Sei sempre li, amica saracinesca, a quel numero 18, ma ti vedo adesso stanca come me …… e sempre chiusa, quando anche la ruggine ha preso il sopravvento e tu porti ancora incollato un vecchio ed ingiallito manifestino di uno spettacolo di una volta, a testimoniare ….. Tempi che furono!