Queste due parole non sono sinonimi, ma nascono da esigenze che in qualunque parte del mondo sono differenti, in Sicilia no!
In Sicilia questi due termini spesso o quasi sempre coincidono nel gattopardesco bisogno di lasciare le cose come stanno.
Pertanto nelle nostre latitudini non è importante essere progressista e sempre spinto verso il nuovo, non è importante essere conservatore per mantenere lo status quo, da noi è importante muoversi in quel minestrone cangiante di nome che mette insieme il tutto ed il contrario di tutto e coalizzando l’alfa e l’omega, crea aspettative, da l’impressione di cambiare ma rimane come prima.
Del resto, casa c’è da cambiare e perchè bisognerebbe cambiare le regole del gioco, un gioco certamente non per tutti, che accontenta l’esigenze di molti ed arricchisce pochi?
Siamo convinti che questo gioco scontenta molti?
Se fosse così, perchè noi continuiamo a guardare dall’esterno quei pochi soddisfatti attraverso le pareti di un acquario?
E perché in questo acquario ci sono sempre i soliti noti, che non avendo un diritto acquisito divino o regale, perpetrano la loro presenza, attraverso lo strumento elettorale che ne elegge pochissimi, affinchè questi pochissimi possano aprire le porte dall’interno ai soliti noti nominandoli?
E perché se questo è chiaro a me, e chiaro a voi, e chiaro a molti, aldilà di un senso di sconcerto iniziale, nessuno fa nulla per cambiare questo stato delle cose?
Mi viene il sospetto che l’indotto di quei pochi “pesci rari” dell’acquario, dia impegno a tantissimi che pur stando fuori dal “contenitore d’acqua” ne curano o ambiscono a curarne la manutenzione.
Ecco che si fa di tutto “per cambiare periodicamente ogni cosa, affinchè tutto rimanga come prima” e per sopravvivere a “loro” che furono “Borboni, poi Garibaldini e Savoiardi, poi Fascisti, poi rivoluzionari costituenti e democristiani”, non rimane che creare nuove sigle “nello spirito di cambiamento sul solco della continuità”, affinchè, se sei dentro l’acquario, potrai continuare a nuotare, con il solo impegno periodico di affermare: “Basta, è ora di finirla”!
Di contro se sei fuori dall’acquario e guardi la vita scialacquata dei tuoi “amici del quinquennale”, coloro che si ricordano di te, soltanto alle scadenze elettori, continuerai a stare fuori, a guardarli nuotare tra le luci e le foto delle pagine patinate di riviste di costume.
Non ti rimarrà che un il solo impegno periodico, di affermare: “Schifiu …………….. Damminni n’anticchia!”