Noi non siamo razzisti. Come potremmo esserlo da queste parti avendo rappresentato per secoli meta di sbarchi di tutte le razze e dominazioni? Quindi il grande disaggio che proviamo davanti queste “pacifiche invasioni” di migranti altro non è che un grande disaggio nei confronti di chi governa male queste emergenze. La vera rabbia è rivolta verso gli scafisti di questo barcone ben più grande che è l’Italia, di questa terra che non sa darsi regole serie, di questa terra che in alcune minoranze intellettuali, vere lobbie del pensiero e della informazione vuole far passare le regole come vere nemiche della libertà.
Questo è l’unico razzismo attuale, quello rivolto verso i cretini che governano e fanno opinione, smontando pezzo per pezzo la nostra fragile democrazia, verso coloro che vogliono buttare tutto in caciara non rendendosi conto che la caciara è artatamente indotta da chi da la caciara ne trae profitto, perchè il cinismo umano non ha limiti.
Cinici sono coloro che con i barboni circuiscono le giovani menti ignoranti, interpretando scritture di centinaia o migliaia di anni fa per creare bombe e scudi umani, per gestire i proventi del potere o del petrolio. Ma cinici sono anche coloro che dietro il finto buonismo umanitario, attraverso queste organizzazioni nate per dare e portare aiuti, speculano denaro alle spalle dei migranti. Cinici sono gli scafisti e non c’è bisogno di aggiungere per loro altri termini. Cinici sono governi dal passato colonialisti che prima per interessi petroliferi mettono scompiglio in Libia prima sostenendo e poi rovesciando dittatori convinti erroneamente che l’eco di tali disordini si esaurisca soltanto nei paesi d’origine.
Noi non siamo razzisti, noi siamo vittime dell’incapacità e del pressapochismo. Noi siamo vittime come lo sono i migranti, perchè entrambi siamo strumenti di chi ha interesse affinchè il caos governi. Basterebbe avere regole, regole ferme così come altre forti democrazie dimostrando di essere all’altezza dei problemi, ma per far ciò dovremmo essere prima un solo popolo e poi una nazione cosa impossibile se pensiamo a come nel risorgimento questa Italia è stata creata.