“Ciò che è sbagliato si può cambiare. Ma chi lo vuole?”

Carissimi,

Appartengo ad una terra ed una città che “è oltre”.

Ammetto che da palermitano quando in tutta Italia litigate per mettere in atto qualche cosa, io vi guardo con una certa curiosità, ma senza tanto interesse poiché sono convinto che questo canale che ci separa, visto che il “ponte levatoio” non si calerà mai, perché non si farà mai, ci lascerà da sempre nella pace degli angeli.

O Dio, non è che la condizione di insularità ci ha mai tutelato da invasioni, sbarchi bellici, clandestini e non, poiché in Sicilia ognuno ha fatto ciò che caz** ha voluto, è giunto, si è fermato un po’ di tempo e poi se ne è andato.

I più generosi hanno lasciato una “mancia simbolica”, tipo qualche monumento, ma intendiamoci, hanno messo le idee, no i soldi, poiché quelli nelle loro intenzioni dovevamo metterli noi. Ma si sa, da questo punto di vista il siciliano è santo che non suda, figuratevi per pagare o lavorare.

E quindi noi siamo insulari e ciò ci protegge dalle pandemie (sembrerebbe) a meno che dalle altre parti del mondo non uscite da casa per venirci a consumare, ma anche in questo caso, in silenzio vi curiamo tutti, anche quelli che giungono con grandi pregiudizi, anche quelli che quando se vanno dicono la cosa più offensiva che si potesse dire: “mi sono dovuto ricredere, non pensavo foste così?”

Leggi il resto dell’ articolo »

“Se Io Fossi”

Se Io fossi Babbo Natale, quest’anno a Palermo non verrei.

Ma se Io fossi Babbo Natale, scusatemi, ma chi me lo farebbe fare  di portarvi regali, di sera, al freddo ed al gelo e dovere prendere questioni con i poveri vigili urbani costretti a far funzionare la circolazione in una città già stressata da invasivi lavori per la costruzione delle linee del tram ed in più dalla creatività di un “folletto” che di continuo cambia i sensi di marcia delle poche strade rimaste percorribili?

Ma se Io fossi Babbo Natale, scusatemi, ma perché dovrei lasciare senza regalo buona parte della gente che vive nel centro pedonalizzato “ad minchiam” come direbbe il compianto “Professore Scoglio”? Ma avete provato ad addentrarvi nel centro storico, ma soprattutto ad uscirne?

Ma chi è questo “folletto” che si inventa queste iniziative in un momento in cui già, la gente “ce le ha” veramente gonfie per i fatti suoi? Certamente non è umano e non cammina per strada come tutti. Chi è costui che vi vuol fare perdere il vizio di prendere un qualunque mezzo di locomozione?

Ma se Io fossi Babbo Natale, quest’anno a Palermo non verrei, ma perché rischiare di lasciare le renne posteggiate in strada e rischiare di non trovarle più, dopo che gentiluomini di passaggio si futtieru non solo la renna, la slitta, ma un anno di travagghiu di quei poveri elfi, contenti di confezionare regali per i picciriddri.

Ma se Io fossi Babbo Natale, non solo avrei il problema di trovarvi per recapitarvi quanto richiestomi, ma sempre ammesso che ciò avvenisse, dovrei rischiare di trovare una multa attaccata alle corna della renna e qualcuno che mi dice ….. senta lei qui non ci può stare, non lo vede che ci sono le striscie blu, oppure non lo vede che questa e zona a traffico limitato, mi faccia vedere l’ultima revisione della slitta, è omologata per circolare nei centri storici e Lei soprattutto ce li ha con se i documenti? Turista, extracomunitario …… quale è lo scopo della sua visita e quanto tempo intende rimanere in questa città?

Ma se Io fossi Babbo Natale, quest’anno a Palermo non verrei, ma che volete che me ne importi di avere sul sito istituzionale il selfy con il Lord Major mentre ci stringiamo la mano a Palazzo di Città?

Ma se Io fossi Babbo Natale, quest’anno a Palermo non verrei, ma chi me lo fa fare di contrastare con i parcheggiatori abusivi che mi chiedono soldi per la gestione di una strada che è di tutti, o gli zingari che mi chiedono: “signore un euro”, o la signora pazza che a Piazza S. Domenico si lamenta perché ci futtieru l’albero di Natale e ci lassaru sulu i luci?

Ma se Io fossi Babbo Natale,  …. Penserei che siete strani, molto strani, tanto strani e che vi piace rummuliarvi tra di voi …. Ma non più di tanto!

Ma se Io fossi Babbo Natale, ……. …. Va beh io lo ammetto, non sono Babbo Natale ….. Ma in ogni modo …. picchi? Quannu c’ha passatu mai Babbo Natale di nPalermu? …… A sta età, criditi ancora a Babbo Natale? ……. Si …… Non solo a Babbo Natale, …… ne avete creduto e ne credete tante fesserie!!!!!

 

“Perchè”

Possiamo per una volta scegliere, se attendere di diventare una parte integrante di una bella nazione quale l’Italia, oppure attraverso la nostra caratteristica di isola, sempre italiana, valorizzare e creare una crescita attorno a tale peculiarità?

Perché ci viene tolto qualcosa senza che in cambio si riceva una compensante alternativa? Ad esempiò: è stato deciso di abbandonare il progetto del ponte sullo stretto, reputato non indispensabile in questo momento o dannoso, secondo alcuni? E’ stato deciso che il rifacimento ed il riammodernamento della rete ferroviaria, si fermasse a Napoli? E’ stata decisa l’interruzione del servizio dei treni a lunga percorrenza?

Bene ….. Cosa è stato fatto per compensare ciò?

Se il costo di tale scelte fosse stato quello di potenziare le infrastrutture viarie interne e quelle di collegamento dell’isola con la capitale e con il mondo, ce ne saremmo fatti una ragione ed invece siamo qui a denunziare un ritardo strutturale che inizia a sembrare incolmabile.

Perché ancora oggi ci vuole meno tempo per raggiungere in aereo Reykjavik da Palermo che per percorrere in treno Catania—Palermo?

Perché per un Siciliano il raggiungere mete anche non trans oceaniche comporta sempre l’impegno di una intera giornata?

Perché non è mai stato sfruttato il vantaggio geografico di una città come Palermo che dovrebbe costituire un terzo nodo strategico per il mediterraneo, quale vertice di un triangolo insieme a Milano e Roma?

Perché in questi anni trascorsi, avendo avuto la disponibilità di fondi comunitari, grazie anche alla condizione di “insularità”, non si sia approfittato di ciò per dotare la Sicilia di infrastrutture che la rendessero appetibile per l’investimento di capitali ed idee in una terra geograficamente e climaticamente unica come la nostra?

Perché non si è approfittato in più di 60 anni di storia, di uno statuto speciale, di un parlamento speciale, per dare vita ad una isola speciale,………… una Singapore delle nostre latitudini?

Quanti perché! Eppure non sono mancati politici siciliani importanti, che hanno saputo fare “carriera politica” a Roma, che hanno ricoperto ruoli importanti di governo e di potere. Non è mancato un importante parlamento regionale che ha legiferato su importanti questioni.

Sarebbero tante le risposte da attendersi ……… ma per dare risposta a tanti perché, forse è arrivato il momento necessario per trovare il coraggio di cambiare, anche modificando le regole, come fece nel lontano 1823 William Webb Ellis che stanco di correre calciando il pallone, durante una partita di “simil” calcio, nella cittadina di Rugby, prese la palla con le mani e correndo la depositò nell’area avversaria ……

PODCAST EDITORIALE