Ci Vogliono Occhi Verdi

Carissimi,
Ci vogliono occhi verdi, come i miei, per guardare al passato e al futuro con la stessa serenità, malgrado l’alternarsi di successi e delusioni quotidiane.

Gli occhi verdi sono quelli dei gatti, riescono anche a vedere discretamente nel buio della notte, una volta abituatosi a questo e di buio in questo momento ce ne è tanto.

Ho avuto da sempre la convinzione che se non si amministra garantendo un minimo di dignità ad ognuno, non si riuscirà mai ad auspicarsi una crescita, ma la garanzia del minimo insieme alla libera competizione dei capaci si ottiene soltanto attraverso un governare “deideologizzato”.

Mi spinge questa riflessione l’aver sentito in tv di una mentalità “ambrosiana” che vede da qualche decennio l’alternarsi di sindaci capaci, di estrazioni e ideologie diverse, che tengono costante l’interesse per la collettività, ripartendo dal risultato del predecessore per portarlo avanti e consegnarlo al successore affinché possa fare la sua parte.

Generalmente da noi e non solo, il predecessore è solo la causa di tutto ciò che l’attuale non riesce a realizzare e in ciò io vedo incompetenza o malafede.

Sono stato anche io professionalmente impegnato nel governo di categorie professionali, ma da ancor prima sono un professionista che sa che la genesi di un’opera pubblica dall’idea programmatica alla consegna chiavi in mano, dura dagli otto ai dodici anni, non possiamo nascondercelo e allora a meno che, per evocare figure recenti, non si è Francisco Franco o Ceausescu, dittatori di lunga durata e ovvio che chi programma l’opera non potrà inaugurarla e allora perché raccontare bugie alla collettività intestandosi la paternità di un’opera?

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Pretendo un Paese più Serio

Carissimi,
Oggi c’è bisogno di una seria programmazione e tanto denaro per manutenere il nostro immenso patrimonio immobiliare, infrastrutturale, scolastico, storico e artistico monumentale.
Non siamo un paese serio, continuo a dirlo, poiché davanti a questa emergenza c’è chi muore sul lavoro, c’è chi muore andando al lavoro e noi ogni volta ci risvegliamo e diciamo con meraviglia: “oooohhh!”
Oggi c’è bisogno di fare in fretta. Oggi c’è bisogno di avere tante risorse umane qualificate e tecnici competenti per dare risposte e gestire tali problematiche e la maggior parte delle pubbliche amministrazioni non si fanno trovare pronte, non risultano all’altezza e si lasciano sorprendere dalle “tragedie” che sovente accadono o semplicemente dagli inconvenienti gestionali giornalieri per l’utenza, pur sulla carta dichiarando organigrammi e strutture dedicate.
Per circa 130 anni, abbiamo avuto in Italia in vigore un “Regio Decreto” fatto subito dopo l’unità della nostra nazione, eppure per i primi cento anni e con quelle regole abbiamo fatto grandi opere civili e beni artistici monumentali ancora oggi in piedi e che tutti ci invidiano. Leggi il resto dell’ articolo »