Carissimo Generale
Mi permetto in questo anniversario di fare riferimento alla Sua nota lettera, inviata a riscontro di quella pervenutale dagli studenti di un istituto privato cittadino, al Suo arrivo in città e divenuta purtroppo un testamento per noi giovani.
Cosa ne è stato in questi 40 anni, cosa è accaduto nella mia vita, grazie anche alla mia educazione familiare, la formazione di base e i suoi insegnamenti fin qui seguiti pedissequamente?
Innanzi tutto quel giovane, seduto in caserma davanti al Tenente a discutere sulle aspirazioni nella vita, ingegnere lo è diventato veramente.
Ho cercato ed ho trovato subito qualcosa in cui credere, l’importanza del mio ruolo e il rispetto delle istituzioni, l’unico collante per una società civile e ho cercato pure qualcuno in cui credere, ma in questo caso non è stato sempre facile e ho dovuto raccogliere anche delle delusioni. Leggi il resto dell’ articolo »