Cosa c’entra il Cane?

Carissimi, bentrovati.
Siamo giunti a settembre e molti di noi tornano al lavoro.
Qualcuno andrà in ferie adesso dopo aver fatto il “lavoro intelligente”, restando ad agosto negli uffici sguarniti, esercitando la nuova moda di telefonare dall’ufficio con puntuale sadica cattiveria ai colleghi che stanno in vacanza, facendogli venire un coccolone e inducendoti sensi di colpa, in una terra frenetica che non può fermare le sue attività lavorative, specialmente in una “Palermo da bere”.
I più coraggiosi come me, continuano a fare le “vacanze intelligenti” decidendo di lasciarsi in primis, il caldo afoso e lo stress alle spalle e di conseguenza la tecnologia, nell’intento di raggiungere mete abbondantemente più fresche, in quota e ritornare più rilassato al lavoro.
Questa e la mia visione delle ferie ma voi fate attenzione comunque alle scelte che prenderete e finiranno per coinvolgere non solo voi e la vostra famiglia, ma anche i vostri animali domestici.
Ho studiato il fenomeno con attenzione quest’anno frequentando, come spesso faccio, le località montane dell’Alto Adige essendo amante del Trekking.
Trekking caneAvete notato che quando dite, quest’anno andiamo in vacanza in montagna, il cane per sì e per no se ne va nell’altra stanza, mentre il gatto se ne frega abbondantemente sapendo che andrà a non fare un ca… anche in montagna?
Vi siete mai chiesti perché in città i cani precedono e tirano i padroni e in montagna sono sempre i padroni a tirarsi e trascinare il fido animale? Quante volte avete visto cani non farcela più, in braccio ai propri padroni? Ma come, può essere che un cane sia stanco?
Il problema è chiaro, non è certamente la montagna, ma l’atteggiamento del villeggiante cittadino sedentario che si sposta per una settimana in montagna, convinto in quei giorni di dover fare un’olimpiade, spinto dall’emulazione del turista tedesco.
Ma il tedesco è tedesco e non conosce le mezze misure, dà il massimo in ogni occasione, giunge con la sua macchina nelle località turistiche, essendo nella peggiore delle ipotesi e accompagnato da un piccolo rimorchio con dentro le sue mountain bike, il giavellotto, il surf, un pallone, il deltaplano, gli ski, il tutto per fare attività estreme per una settimana di cui vantarsi davanti a una birra ubbriaco in discorsi che non ricorderà la mattina seguente.
Costui fin da giovane, scala 2.400 metri di quota del passo come se fosse un ciclista professionista, corre in salita come un maratoneta, nuota nella piccola piscina dell’albergo facendo 200 vasche e fa surf sul lago prima di ritenere soddisfacente e compiuta la sua vacanza. Noi molto più pragmatici minimizzavamo nella speranza di poter ritenere soddisfacente e compiuta la nostra vacanza (invece di tutta questa roba in un piccolo rimorchio) viaggiavamo con un solo preservativo nel portafoglio.
Oggi che l’Europa è unita, noi dopo non aver fatto alcuna attività fisica per un anno, vorremmo emulare l’amico teutonico e noleggiata la bike (già partiamo male), con questa ci avventuriamo per sentieri in salita, oppure facciamo l’escursione di cinque ore per raggiungere il famoso rifugio dove mangiare il migliore speck di tutte le vallate, in compagnia del fedele cane legato alla bicicletta che ci corre appresso o trascinato al guinzaglio con non poco affanno.
La sera, se il nostro cuore non è scoppiato durante il giorno, rientriamo in albergo per “spanzarci” a cena, vestiti da amanti della montagna con il nostro zaino, compiaciuti dell’impresa, mentre il nostro fido cagnolino procedere lentamente verso la stanza dell’albergo, con la lingua di fuori, periodicamente appoggiandosi alla parete per la stanchezza senza avere neanche la forza di abbaiare.
Ora io dico, se il padrone è un pazzo, cosa c’entra il cane? Abbiate un po’ più di considerazione per i vostri amici a quattro zampe. Un abbraccio Epruno.

Il caldo, non esiste

Carissimi,
Fa caldo? No, trattasi di una vostra impressione.
Ho sentito di notte nel silenzio “guaire” i condizionatori e sentirmi provocare nei messaggi sul telefonino con la richiesta: “che tempo fa lì?”
Come che tempo fa? Fin dalla mattina il commentatore meteorologico ci prende in giro dicendo: “per fortuna la perturbazione proveniente dall’Atlantico porterà un cambiamento”. Ecco tutti pronti ad aumentare il volume della TV prima che la tombale affermazione spenga qualunque entusiasmo: “Nelle regioni settentrionali, mentre al sud e nelle isole, permane il buon tempo con temperature elevate intorno ai 40°”, ma quel che peggio e mi ricorda tanto il sadismo del colpo di grazia dato alla testa dagli ufficiali nazisti con la loro luger, è l’informazione sulla temperatura percepita.
Da q

 

 

uel momento iniziano i servizi televisivi di rito, sempre gli stessi, con il pensionato pellegrino a Roma vicino alla fontanella che si bagna i piedi e poi il fazzoletto da porre sulla fronte, le indicazioni a salvaguardia degli anziani e pensi: “Ma testa di legno di un pellegrino, non ti è mai venuto in mente che a Roma ad Agosto fa molto caldo. Non ti è mai

 

 passato per la mente che se i papi scappano a Castel Gandolfo ci sarà un motivo, ma tu inde-fesso a comprare i tour di Roma nel mese più caldo, perché costano di meno”.
Poi l’immancabile immagine da Palermo, sulla spiaggia libera di Mondello, carnaio umano dovuto al fatto che la spiaggia libera è limitata rispetto a quella un tempo attrezzata con le capanne e oggi con gli stabilimenti organizzati.
Le stesse immagini che fanno il paio con quelle della stessa spiaggia girate in febbraio dove al primo sole ci sono quattro idioti che fanno il bagno.
Fa caldo nelle isole minori, dove spesso non c’è molta vegetazione e dove l’unica attività fisica consentita è fotografare i

 

 piedi nudi a mollo. Che cosa mi fai vedere i piedi nudi, forse perché il resto durante l’anno è stato aggredito dalla cellulite?
Fa caldo anche nelle montagne, dove ci sono gli albergatori che hanno scongelato da poco il cervello così come i maestri di sci che sono tornati a fare i muratori nella bella stagione (te ne accorgi dalla loro postura a spazzaneve mentre tirano su un muro).
Fa caldo negli alberghi di montagna con annessa Spa e piscina, almeno così indicato che spesso altro non è che una “zotta” al chiuso

 dove durante l’anno non andresti neanche pagato e piena soltanto di quei simpatici bambini stranieri frutto di famiglie con parti plurigemellari, (perché i simpatici putti o non pagano o pagano ancor meno che la metà) “abbiati” a mo’ di “rompete l’anima” al prossimo e non alla mamma che è in villeggiatura.
Fa caldo anche per il receptionist simpatico che parla due parole d’italiano e che è informatissimo sulle condizioni meteorologiche grazie ad un sito altoatesino che non sbaglia mai e che è sempre ottimista nel consigliarti le escursioni a piedi per i rifugi in quota.
“Si questo segnato in rosso con il n. 9 è il più semplice, 1.000 metri di dislivello e trenta minuti circa di percorso”, le ultime parole famose prima che il soccorso alpino ritrovi gli impavidi escursionisti dopo due giorni rifugiati nel p

 

rimo anfratto naturale.
Fa caldo anche per me che rimasto a casa a scrivere consulto le statistiche che vedono la mia città primeggiare (guarda caso in tutte le cose che ci potremmo risparmiare) e che vado a caccia con tutte le finestre aperte, di un refolo di vento, fin quando non giunge la telefonata dei “deportati della seconda casa” che dopo i convenevoli di rito chiudono con la frase che mi devasta la giornata: “Ma perché non mi vieni a trovare e resti qua un paio di giorni, a Palermo fa caldo, ma qui la sera dormiamo con la copertina di lana”.
Buona estate. Un abbraccio Epruno.

(Pubblicato su www.ilsicilia.it l’ 11/08/2017)