Per me era un grande uomo, ma “ci fitianu i piedi”.

Avete capito bene! Ignazio era partito come tanti in quel periodo per fare fortuna in Germania e come pochi era tornato per nostalgia, trovando uno dei posti migliori a quel tempo, ossia come portiere custode in una bella portineria.

Ricordo ancora il giorno in cui ritornò col suo cappello bavarese in testa, e le valigie attaccate con lo spago.

A lui basto poco tempo per ritrovare gli stimoli e non si persa d’animo, riorganizzò lo spazio davanti la sua efficiente portineria, come se fosse una piccola Svizzera, ma dirò di più, una piccola Germania.

Spesso noi ragazzi, sollecitavano in lui, racconti di quell’esperienza straniera, vissuta nella terra delle tedesche e la narrazione, partiva dalle donne, ma finiva toccare temi sociali e confronti con la nostra Italia, intenta anch’essa a ricostruirsi, ma con maggior lentezza.

Ripensadoci, Ignazio oggi sarebbe stato qualificato quale simbolo della diversità culturale, quale formatore antesignano, in un periodo nel quale nasceva l’idea di Europa comune, ed i Tedeschi erano per noi quella di “Italia Germania 4-3”. Attraverso Lui la Germania appariva ai nostri occhi quale terra di pulizia, di grande organizzazione, di grandi lavoratori e di teutoniche estimatrici dell’uomo latino.

Proprio per questo ogni suo discorso si concludeva con una nostra considerazione: “allora Ignazio, se stavi così bene in Germania, perchè sei tornato?” A questa domanda il suo sguardo diventava subito triste …

Purtroppo, e specialmente d’estate, benché fosse diventato per noi come una enciclopedia vivente, la nostra attenzione non riusciva a superare i 5 minuti, poiché come dicevamo, Ignazio aveva un problema, un grosso problema.

Nessuno aveva mai trovato il coraggio di consigliargli l’uso di scarpe chiuse, in alternativa a quei comodi sandali francescani e fu così che come sempre accade dalle nostre parti, al posto di risolvere il problema affrontandolo direttamente, si presero provvedimenti generalizzati di disaggio per l’intera collettività.

Il grande condominio, possedendo più scale e due ingressi, decise di chiudere l’accesso sulla via principale e di aprire custodito soltanto l’ingresso secondario, meno frequentato che dava su immenso spazio aperto, ancora in costruzione e dove il nostro Ignazio oltre a ventilarsi, aveva il suo ben da fare a ramazzare in continuazione la polvere degli scavi dei cantieri.

Ero troppo piccolo, ma dovevo già capire come vanno le cose in questo mondo.

A poco a poco anche il nostro interesse verso Ignazio una volta relegato in una situazione periferica, scemò, ma anche questa storia ha la sua morale!

Puoi essere un genio, puoi avere tante cose da raccontare, non importa il tuo passato e se hai “le mani pulite”, ma se vuoi essere ascoltato con attenzione e preso in considerazione …… “lavati i piedi”!