Carissimi.

Siamo stati tutti giovani e volente o nolente, abbiamo sognato tutti.

Il sogno ci ha aiutato a crescere, anche quando eravamo svegli.

Abbiamo immaginato attraverso gli scritti e le immagini ereditate un mondo migliore che ci avrebbe potuto dare l’opportunità non solo di realizzarci, ma di potere aiutare chi era stato più sfortunato di noi, perché pensavamo che la vita non sarebbe stata solo compromessi e che nel quotidiano una percentuale di sana competizione insieme a un po’ di merito, avrebbe potuto dare a tutti la possibilità di raggiungere un risultato consono alle proprie capacità.

Siamo stati derubati non solo dei nostri sogni, ma anche del nostro futuro.

Siamo stati derubati dell’eredità che dovevamo trasferire ai nostri figli, nella speranza almeno che costoro non abbiano avuto mai il dubbio che i loro genitori, nel credere in un mondo migliore e in sani principi, non siano stati dei veri e propri idioti.

Questo mondo che giorno dopo giorno ci sconvolge nella legittimazione di tutto ciò che fino ad oggi sono state le deroghe alle nostre tradizioni, alla nostra morale e al nostro concetto di società fatta di persone per bene, ci lascia soltanto una speranza nel voler credere che ci siano altri posti in altre latitudini dove le parole, “merito”, “onestà” e “giustizia” abbiano ancora un radicato significato.

Sarà per questo che continuiamo giornalmente ad andare avanti, certi che i nostri figli sapranno comprendere che non esistono confini nel nostro stagno e che allontanandosi da questa pozzanghera vi sia il mare aperto.

Sarà per questo che desideriamo ardentemente di non ripiombare nelle mani di falsi padroni, di non ricreare attraverso la cattiva politica le caste, di non avere più cittadini di serie A e cittadini di serie B, di consegnare al passato tutti i sistemi feudali e monarchici che sotto diverso nome oggi continuano ad esistere.

La cattiva politica che ci ha chiesto consensi per fare soltanto ciò che tornasse giovamento a pochi legittimata dal voto dei tanti, dovrà essere per il futuro, la nostra nemica, così come tutti coloro che ci propineranno ancora per “pubblica utilità” lo stravolgimento di regole che devono continuare a valere per tutti gli altri, “i fessi”, “gli ignari”, gli “utili idioti”.

Di questo avremo bisogno per continuare a sognare.

Un abbraccio, Epruno