Carissimi

Vi ricordate del manzoniano “l’innominato”?

Sembrava proprio che il nome di costui non si potesse “ammuntuare” non perché portasse “attasso”, ma perché era così potente che meglio non nominarlo visto la miriade di nefandezze che costui era in grado di fare passando per impunito e dire che per far ciò si servisse di due “bravi”, ma anche in questo caso non trattavasi di “gente ca sinni sienti”, ma erano “bravi” un po’ come quei burocrati che chi vince le elezioni trova seduti ai posti di comando e non ha il coraggio di spostarli, perché sono “bravi” come se tutti quegli altri che avevano fuori dal cerchio magico in attesa della loro chance lo fossero di meno.

Ciò non di meno e scusate il gioco di parole, mancano sedici giorni alla fine di una campagna elettorale estiva stancante che finirà per essere come quando si fa il “gioco del silenzio”, chi parla ancora perde…

Quando non si ha più niente da dire si sparano solo cazzate, credetemi conosco di più della vita di “Giorgia la ragazza nera” di quanto ne possa conoscere sua madre e pensare che tutto ciò me lo ha raccontato “Stai Sereno” e se ci penso chi è veramente “Letta”, quello del patto delle crostate?

No, quello è lo zio. Ma lo “zio” non era “Zio Silvio”? A questo punto …………… e chi lo sa!

E mi viene in mente “il tenebroso Moretti” con il suo “e di qualcosa di sinistra!!

Per sentire qualcosa di sinistra, mi sono ridotto a vedere le vecchie campagne elettorali del teke RAI in bianco e nero con il compianto Berlinguer, quello che Benigni prese in braccio, il papa di “Bianchina” tanto cara a Corona, quello serio, il montanaro in perenne canottiera e amico del Poiana, si quel Berlinguer che morì su un palco facendo un comizio, mentre contemporaneamente un altro onorevole di altro colore moriva tuffandosi da uno yacht miliardario.

Entrambi politici erano, ma avevano un differente modo di fare la politica, di vivere la politica, di vivere di politica, come quando scendevi dal palco e stringevi quelle mani ruvide contadine che stavano lì sotto ad applaudirti e ti chiedevano un futuro migliore per i loro figli che stavano studiando.

Oggi quelle mani ruvide sotto quale palco starebbero? Sotto quale palco staranno?

Ma a proposito di parenti Berlinguer il comunista era cugino di Cossiga con la “K”, il picconatore, colui che persi freni inibitori non li mandava a dire, colui che al suo funerale volle i “Dimonios” della Brigata Sassari.

E ci può stare, la Sardegna è un’isola e può accadere che due cugini con idee diverse finiscano per fare politica e diventare importanti, uno addirittura Presidente della Repubblica.

E va bene, se insistete, forse sotto, sotto sono tutti amici, sono tutti parenti, fanno finta di litigare? A voi che ve ne viene, che cambia? La matita in mano l’avete voi e ogni cinque anni devono passare dal vostro vaglio?

Dite che a differenza di quello sopra che non si poteva “nominare”, questi sono già “nominati” e vi tolgono la soddisfazione della scelta? E perché no, tra quei nomi ne conoscerete qualcuno (specialmente in ambito territoriale), fate come me, votate la persona che conoscete “di pirsona personalmente” al solo fine, se dovesse deludervi, di poterlo “curnutiare di faccia e faccia”.

Non vi sembrano soddisfazioni? Si soddisfazioni di poveracci, ma noi poveracci viviamo anche delle piccole cose, e se proprio non doveste riscontrare alcuna persona di vostra conoscenza? A quel punto votate per le pseudo aree ideologiche che più vi identificano, ma non dimenticate che quello che oggi chiamate destra e sinistra è soltanto una sistemazione negli scranni dell’anfiteatro parlamentare, benché qualche nostalgico allucinato ci vorrebbe trovare Mussolini, I Fratelli Pisapia, Garibaldi o addirittura Masaniello ………

Spegnete la TV, basta cazzate, ma andate a votare perché a furia di astenervi qualcuno un domani potrebbe decidere che non vi interessa più e non ve ne darà l’opportunità. Un abbraccio da uno che di politica non ne capisce nulla, Epruno.