Per scrivere una verità basta vincere. Chi perde resterà sempre nell’oblio. Chi sa come sarebbe stata la storia e la giustizia se anche i perdenti avessero potuto dire la propria opinione e la verità fosse da sempre stata nelle mani di una giustizia imparziale come quella divina?

E dire che oggi ci sono i mezzi di informazione, va bene direte voi, spesso prezzolati o governati da editori politicizzati o facenti parte di gruppi di potere, ma nella molteplicità, sono garanzia anche per le poche nicchie, di una diffusione anche delle idee delle minoranze.

Ma io più vado avanti e non credo all’informazione, ma fido solo di ciò che vivo e di ciò che vedo direttamente e certe volte non sono neanche in grado di testimoniarlo ad altri perchè spesso gli altri non voglio vedere, non sono disposti a farlo o peggio non sono in grado di farlo e a quel punto mi rendo conto che forse la verità non è mai esistita e che la giustizia è stata da sempre in mano dei potenti, dei furbi e dei soverchiatori e che a noi gente comune non è rimasto altro che subire in rassegnazione.

Solo dopo aver percorso tanta strada ci si può permettere di fare dei bilanci, io li faccio spesso così come gli esami di coscienza per cercare continuamente di migliorarmi e devo ammettere che è un miracolo per le latitudini in cui vivo se ancora oggi sono vivo e se riesco a parlare da questo blog. Quando sei “orfano” e cresci per strada non hai tante alternative o diventi un delinquente o diventi un “grande”, uno “squalo” scafato da tutte le cattive esperienze che ti regalano la giusta dose di cinismo per soverchiare chiunque.

Io ho voluto fare sempre di testa mia e non avendo avuto “padri e padrini”, non avendo avuto “angeli custodi” ho dovuto comprare tutto a doppio prezzo e per di più, mi sono messo contro “piccoli padrini” ma che intanto governavano “lo stagno”. Dove sarebbe bastato stare muto, fare “il bravo d’ufficio”, fare il “lacchè servente” ho fatto ciò che reputavo più giusto e di testa mia, nulla di più sbagliato per questa terra.

Oggi seduto in questa panchina di un giardino, con un sorriso sulle labbra, sto li a sentirmi fare la morale da chi non ha mai letto “la storia”, la mia “storia” testimoniata di contro da tutti coloro eulerianamente mi hanno incontro nel corso della loro vita arricchendosi umanamente e non solo della mia frequenza, ma costoro aimè hanno perso, come ho perso io e pertanto non scriveranno la storia, come non la scriverò io ………. e questi fatti e tanti altri, verranno persi nel vento.