La somma delle esperienze del nostro passato, spesso le più recenti, rappresenta il nostro presente e ciò non è soltanto una regola di vita, ma anche una regola matematica, che viene da lontano, capace di descrivere fenomeni presenti in natura da sempre.
Così pensava Leonardo Pisano, figlio di Guglielmo dei Bonacci facoltoso mercante pisano, e pertanto detto Leonardo Fibonacci, perché filius del Bonacci.
Assieme al padre Guglielmo passò alcuni anni in Cabilia (Algeria), studiando procedimenti aritmetici che studiosi maomettani stavano diffondendo nelle varie regioni del mondo arabo e apprese tecniche matematiche sconosciute in Occidente.
Alcuni di tali procedimenti erano stati introdotti per la prima volta dagli Indiani, portatori di una cultura molto diversa da quella mediterranea.
Per perfezionare queste conoscenze, Fibonacci viaggiò molto e ritornato in Italia, la sua notorietà giunse anche alla corte dell’imperatore Federico II, soprattutto dopo che risolse alcuni problemi del matematico di corte.
Per questo motivo gli fu assegnato un vitalizio che gli permise di dedicarsi completamente ai suoi studi.
Fibonacci, sapeva cosa fossero le scienze esatte e malgrado visse in un periodo di grande decadenza, prima del nostro, come quello tra l’ultima parte dell’età classica ed il primo Medioevo, nacque nel 1170 e morì nel1240, a Lui è dovuta una svolta nel nostro modo di pensare.
Nel 1202 difatti pubblicò l’importante “Liber abbaci”, opera in quindici capitoli con la quale introdusse per la prima volta in Europa le nove cifre, da lui chiamate indiane e il segno 0 che in latino è chiamato zephirus, in indiano śūnya, che significa vuoto, importato in veneziano come zevero ed infine in italiano come zero.
Fibonacci nel libro, creo una tabella comparativa di numeri scritti nei due sistemi, romano e indiano, presentò i criteri di divisibilità, regole di calcolo di radicali quadratici e cubici ed altro, ed introdusse con poco successo anche la barretta delle frazioni, nota al mondo arabo prima di lui .
Ma Fibonacci è noto soprattutto per la sequenza di numeri da lui individuata e conosciuta, come successione di Fibonacci: 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, etc. etc… in cui ogni termine è la somma dei due che lo precedono.
Una particolarità di questa sequenza è che il rapporto tra due termini successivi diminuisce progressivamente per poi tendere molto rapidamente al numero 1,61803…, noto col nome di rapporto aureo o sezione aurea.
Ecco perché, anche la matematica ci insegna che non bisogna buttar via nulla del nostro passato, neanche i numeri ….
Difatti, sembra che questa sequenza sia presente in diverse forme naturali, per esempio, negli sviluppi delle spirali delle conchiglie, ed altro. ……….. Pensa Differente..