Carissimi …. Avevo terminato da poco di spiegare il significato della parola “Spreed” al mio portiere, il sig. Michele, al proprietario del mio bar di mia fiducia, il sig. Giuseppe e perché no, anche al mitico mio barbiere Salvatore che ecco costoro, attribuendomi un fama di persona istruita adesso da me si aspettavano che io spiegassi loro cosa significasse il termine “sobrio”.

E fu così che l’altra mattina, proprio prima di recarmi al lavoro, entrato nel bar, mentre un video al plasma appeso nella parete in alto, come ogni mattina lasciava scorrere le immagini del notiziario, mi sento chiedere a voce alta dal sig. Giuseppe come sempre seduto alla cassa, mentre i soliti avventori si ammutoliscono ad ascoltare, “Dott. ci potrebbe spiegare come al solito, a suo modo, cosa significa realmente la parola sobrio che per adesso sentiamo da tutti i notiziari, quale nuovo modello di vita?

Ed io un po’ in imbarazzo ed evidentemente sorpreso rispondo: “Caro sig. Giuseppe, con il termine sobrio si intende un soggetto moderato, parco nel soddisfare i bisogni e gli istinti naturali.

A questo punto il sig. Michele, posando la tazzina di caffè sul bancone del bar interviene: “parco, chi ci trasi u parco con il professore?” Ed io,”veda Michele, la lingua italiana ha molti termini, però può anche capitare che una parola abbia più di un significato, in questo caso parco, vuol dire si ciò che lei stava pensando, uno spazio naturale verde, ma anche moderat. Ad esempio si dice essere parco nel mangiare oppure  riferito al vitto, inteso come frugale o non abbondante, una parca cena.”

Percepivo che a quel punto che il gelo era sceso all’interno del bar e che il sottoscritto era divenuto in un attimo il centro dell’attenzione e finanche il caro Salvatore, aveva posato la copia del quotidiano che stava leggendo sul tavolinetto, per dire la sua: “Dott. lei vorrebbe regalare le perle ai porci, qui parla con termini difficili, sobrio, parco, frugale …… si ricorda chi ci vosi per faricci capire spreed? Qui lei soltanto di pallone può parlare, contropiede, fuorigioco….

A quel punto divertito dal siparietto che si era creato, vado avanti nella mia spiegazione “sono convinto che il termine parco, non è difficile da comprendere, ad esempio può essere inteso come parsimonioso, avaro come essere parco nello spendere oppure una persona che parla lo stretto necessario per il quale si dice essere parco di parole.” A questo punto il ragazzo che sta dietro il bancone, mentre prepara i suoi caffè, si sente incoraggiato ad intervenire: “Dott. noi non siamo persone istruite  e come lingua straniera conosciamo appena l’italiano. Quanto vale una parola in siciliano o un detto delle nostre nonne, non varrà mai uno di questi termini difficili in italiano. Ad esempio, quale avaro, lei tirchiu nnavi a diri? Quale parco di parole? Lei deve dire, uno ca si accatto u parra picca!

Vede” interviene nuovamente il sig. Giuseppe “il ragazzo ha ragione. Abbiamo l’intenzione che il volere rispolverare questo italiano, diciamolo pure, per gente studiata, e come un volere scoraggiare noi povera gente ad interessarci di queste cose della politica! Per qualche altro magari più ignorante di noi e come un volersi riempire la bocca per darsi importanza…” Proprio mentre stavamo parlando, il bar si era svuotato dagli avventori e così mentre mi avvio a pagare il mio caffè alla cassa, il sig. Giuseppe, mi chiede “Dott. paga anche lei per Michele e Salvatore?” Ed io “Ma come sono andati via senza pagare?” Ed il sig. Giuseppe: “Dott. lo sa lei che u Zu Michele è parco”, interviene il ragazzo che fa i caffè aggiungendo “no dott. più che parco è fangu!” Ed io mio mentre metto mano al portafoglio per pagare per tutti rifletto e penso che anche la lingua siciliana non è male, un termine quanto mai appropriato come “fangu” meriterebbe una intera pagina in italiano per spiegarlo..……Un abbraccio, Epruno.