…. Immaginate di trovarvi in una bella giornata primaverile a sistemare le copie di dieci anni di “CULT”, soddisfatti per la vostra completa collezione in questa prestigiosa ricorrenza, ma distrutti essendo venuti fuori da un “trasloco”. Lo so, già molti di voi al solo sentir nominare la parola “trasloco”, provano un inspiegabile brivido lungo la schiena ed il ritornare di “tic” nervosi. Da ciò è passato anche il Vs. Epruno. Cambiare casa, corrisponde a cambiare abitudini, zona, contesto, ma molto spesso corrisponde a trasportare una “vita”, dopo averla sezionata, impacchettata e secondo le pretese più ottimistiche, ordinata. Partiamo dall’organizzazione di un tale evento, ad iniziare dalla scelta del giorno, la domenica mattina, momento storico in cui generalmente alle 6.00 si da il via al trasloco, anche per non arrecare fastidi alla circolazione e ai negozi sottostanti.

Credetemi, potrete aver previsto ed organizzato il tutto per non crollare nella paranoia, ma la mattina programmata per il tanto temuto trasloco, entrerete in uno stato che definire “trans” è poco. Inizierete dal vedervi invasa casa da un esercito di “omoni modello armadio quattro stagioni” che si sforzeranno di mostrare una certa grazia e delicatezza nei riguardi dei vostri effetti personali, ma li guarderete con terrore mentre con quelle “poderose manone”, saranno intenti ad incartare le vostre porcellane o il vostro “servizio buono”. Ma quello che rappresenterà per molto tempo un trauma per Voi, sarà la conoscenza “dell’emergenza cartoni”, poiché in un istante sarete invasi da tanti di quegli scatoli di cartone, per lo più di piccole dimensioni, dei quali difficilmente vi liberete prima di dieci mesi dalla data del trasloco. Sarete soddisfatti di come la ditta procederà ordinatamente nell’impostare in questi scatoli, dopo averli numerati e titolati, i vostri libri, i vostri soprammobili, affinché secondo Voi, una volta stabiliti nella nova casa, sarà una sciocchezza il poter ricomporre lo stato i fatto. Illusi …… è proprio quello il momento nel quale prenderete consapevolezza della Vs. età, di quanto per anni avrete comprato e soprattutto avrete conservato perdendone spesso memoria ….. e facendo valido il mio detto che “avere e non ricordarlo e come non avere”. Non parliamo dello sgombero delle soffitte, dei camerini o dei soppalchi nei box, posti destinati a conservare quanto nell’attuale non usiamo e di fatto anticamere delle cose da buttare, poiché cadranno nel dimenticatoio fin quando non sarà necessario un ulteriore “spurgo” per fare spazio ad altre cose che in quel
Ecco, che avremo la consapevolezza di conservare di tutto, anche le cose più inutili e che questo “di tutto”, costituirà un peso ed un ingombro ed allora vi renderete conto che non basteranno due giorni, per smontare una casa e depositarne il contenuto in un’altra, e non basteranno quattro camion appositamente dedicati e mentre loro (i traslocatori) benediranno la piattaforma mobile che salirà i pacchi e l’arredo, voi sarete intenti a picchiare l’amico incontrato per caso che vi dirà “cosa vuoi che sia un trasloco? Io ne ho fatti sette in vita mia!”    ……….. Un abbraccio, Epruno.contesto attuale non useremo.