Carissimi …. Ero seduto come ogni primo martedì del mese, nelle sedie della barberia di Salvatore attendendo il mio turno e sfogliando la solita stampa che in genere si trova sul tavolinetto del barbiere. Percepivo dall’insolito silenzio e dalla mancanza di interlocuzione nei miei confronti che qualcosa era successa e che l’atmosfera era alquanto tesa. Finito di sfogliare il quotidiano locale e letto la parte più importante, lo sport ed i necrologi, mi volto alla mia destra verso il Cavaliere Lo Stimolo che stava attendendo il suo turno come me, nel suo caso soltanto per il taglio della barba, e gli chiedo: “Ma che succede Cavaliere?” Il cavaliere era un personaggio di questa comitiva improbabile che si riuniva periodicamente nel locale del nostro barbiere di fiducia. Era un simpatico pensionato della zona che aveva fatto per anni l’usciere all’intendenza di finanza e si era guadagnato oltre che nel gruppo, anche nella zona, il titolo di cavaliere a seguito della sua elezione a capo condomino dello stabile da lui abitato e quindi era uno che la sapeva lunga. Il Cavaliere, mentre Salvatore continuava con le sue sforbiciate a tagliare i capelli del cliente di turno, sottovoce avvicinandosi al mio orecchio, mi rispose: “Niente! E’ da quando sono finite le elezioni, che Salvatore è nerboso con tutti e non ci si può parlare!” Le elezioni forse avevano fatto una vittima collaterale. Come sempre capita nel momento in cui si è un po’ più rilassati e questo è il caso nel quale si attende dal barbiere il proprio turno, messi da parte qualunque problema, si trova anche il tempo per “scuncicare il prossimo” e così, rompendo il silenzio chiedo a voce alta al mio barbiere intento a completare il servizio al cliente: “Salvatore, cosa abbiamo? C’è cosa?” Ma a tale richiesta nessuna risposta. Ribadisco quindi “Salvatore, ma cosa è questo silenzio? Per caso le abbiamo fatto qualche cosa? C’è un’atmosfera funereaoggi in barberia. Se dobbiamo continuare in questa maniera me lo dica che cambio barbiere.”. A questo punto Salvatore alza gli occhi nella mia direzione e mi da un’occhiata molto severa. Era chiaro a questo punto per me che la causa del “mutriamento” era il sottoscritto. Tutto ciò, conoscendo bene l’amico, mi dava maggiore forza per continuare a “scuncicarlo” e così continuo a chiedere: “Allora è seccato con me? Posso sapere almeno di che si tratta? Io non penso di averle fatto qualcosa.” A questo punto Salvatore che ovviamente non vedeva l’ora di parlare, sbotta con un tono polemico nei miei confronti e mi dice: “Vossia, non lo sa perché sono seccato con Lei dottore? Non ci arriva? “ Non nascondo che superato il primo momento di imbarazzo tale tono mi arrecava un certo fastidio, tanto che a questo punto anche il sottoscritto si fa serio e chiedo: “Salvatore, è inutile che ci giriamo intorno. Mi dica che cosa avrei fatto di male nei suoi confronti e poi discutiamo.”. Il barbiere fermatosi nella sua opera, con le forbici in mano decide di svelare la causa del malumore nei miei confronti: “Dottore, io mi fidavo di Lei! Si ricorda quando un paio di mesi fa vennero qua quei “cristiani” a propormi la candidatura al consiglio comunale e Lei mi consiglio di no, dicendomi Salvatore lassassi perdiri?” Ed io “Certo che mi ricordo ed allora?” E Salvatore continua”Erano chiddi della lista di lo sa fare! Io dapperora con 180 voti m’attruvassi a fare il consigliere comunale, ppi ascutare a Lei, e no a continuare a tagghiari capiddri!!!” Ed io ridendo “Salvatore, continuassi a fare u Barbieri, mi creda, meglio è visti i tempi!” E lui “Dottore, andiamoci piano ed un po’ di rispetto per i Barbieri, che nella storia del consiglio comunale hanno avuto la loro importanza!” Vero è …. Un abbraccio, Epruno.