Sono sette i giorni della settimana.
Oggi come ieri, alla luce di “una candela di sol dodici denari” verremo chiamati a sentire un nuovo appello ed attirata la nostra attenzione, scorgeremo dietro una “candela, tremolante nel bagliore, co’ pennoni del comune, a cavallo un banditore”.
Sembra ieri eppure ecco giunta una nuova chiamata alle armi per noi pugnaci.
Questa volta, saremo più lenti nel raggiungere il luogo di raccolta, supponendo il testo del messaggio e memori dell’ultimo reclutatore che “sonava a più riprese de la tromba, e urlava forte: Viva il popolo ……a la vita ed a la morte!”
Non c’entra nulla il banditore amici miei e non è neanche la qualità della tromba che è messa in discussione, sono gli slogan che non hanno più effetto su di noi che ci siamo ritrovati “orfani dei sogni”. ……..Ma gli eventi ci cambiano!
Personalmente ricordo il giorno in cui dovetti lasciar cadere i legamenti delle mie ginocchia, in quell’incrocio, così, casualmente, senza rendermene conto e sol perché ero partito un istante prima o forse dopo, oppure avevo scelto una strada anziché un’altra, giungendo lì ad un appuntamento con il mio destino.
Chi raccolse ciò, non ne conosceva neppure il valore, come avrebbe potuto, da inconsapevole comparsa in una storia non sua, …….. la mia storia?
Nulla sarebbe stato come prima e chi lo sapeva? Quelle gambe che avevano macinato chilometri che avevano calciato tanti palloni che avevano supportato sforzi inimmaginabili, all’apparenza intatte, sarebbero andate in pensione anzitempo ed a me non sarebbe rimasto altro che “trapiantarmi un’anima”.
Quindi, quello che il banditore di turno non sa e che malgrado “l’anima trapiantata” vorrebbe prendere nuovamente i vessilli ed insieme ai “mercatanti, i buoni artieri o i conti … dai selvatici manieri” lasciarsi travolgere in nuove battaglie per la difesa o il successo di questo o quel signore, non c’è più la forza di un tempo per parteggiare nell’ennesima “faida di comuni”!
Sono sette i giorni della settimana e c’è un tempo per tutti, c’è un tempo per tutto, superato il quale si finisce per diventare ridicoli, superato il quale si finisce non più per aver vantaggio ma addirittura per danneggiarsi.
E’ vero, forse la “candela di sol dodici denari” può apparir la stessa, anche se il fatto che sia passato inesorabilmente del tempo e presa consapevolezza che la “cera squaglia” ci dovrebbe far sorgere il dubbio che ciò che vogliamo credere è solo frutto di una immagine fornita dalla nostra “anima trapiantata”, ma non è reale percezione della forza delle nostre gambe!
Spargeremo quindi ancora il nostro sudore per le fortune altrui? Francamente non lo so!
Spingeremo anche questa volta la nostra “anima trapiantata” oltre l’ostacolo delle barricate? ……… C’è un tempo per tutto!
C’è un tempo per fare il fante e di martedì, fare forza sulle gambe e correre, correre forte per superare l’ostacolo e battere l’avversario!
C’è un tempo per fare il colonnello e di venerdì, da una collinetta, dall’alto di un cavallo, riferire le tattiche dei generali e mettere in atto le loro strategie!
Poi, giunge la domenica e quel giorno, …………. anche i generali, si riposano!