“E lucevan le stelle” …. Non tanto quanto ci si aspettava, ma comunque abbastanza per illuminare la strada in una notte buia, in una notte nella quale mancava anche la luna. Ma potevamo perdere tempo a contare le stelle?

Potevamo rimanere con il naso all’insù sforzando la nostra cervicale con il rischio che ci girasse la testa?

No! Dovevamo andare avanti, nel buio, ma andare avanti in mezzo ai rumori della notte! Avevamo una sola speranza per salvarci, non pensare a niente e fare in fretta, poiché il buio della notte faceva paura.

Ed intanto c’era buio in quella strada e forse non era più notte, o meglio era una di quelle notti nordiche destinate a durare mesi.

Ed in questa notte, i giovani talmente pieni di aspettative e già delusi ed in molti casi incazzati, non riconoscendo la strada, non potendo fare affidamento alla propria esperienza, andavano alla ricerca della meta, affidandosi alle urla e seguendole ad occhi chiusi, pur di tirarsi fuori da questo buio!

Tutti gli altri procedevano tenendosi per mano, per non perdersi e stando attenti a dove mettere i piedi per non cadere ed era la paura più che la saggezza a dominare il tutto! Era la paura a governare i loro passi!

Che mondo era diventato questo governato da vecchi, che ormai superata l’età della saggezza, pur di non passare la mano, ritornavano a comportarsi da bimbi, “dimenticandosi di dimenticare” che tutto ciò poteva esser frutto dell’Alzheimer ?

Ma che mondo era diventato questo, se anche il nostro attuale Celestino, stancatosi di tutto e rinunciando al suo ruolo, ci voltava le spalle, e si ritirava nella preghiera, mandandoci “ a fanculo”? Ma non lo dovevamo immaginare?

Bastava ascoltare, bastava leggere, invece di perder tempo a guardare inutili dibattiti dove protagonisti stridulanti, parlandosi di sopra, senza capire, ne far capire nulla, adottavano una sola parola d’ordine …… “se mi lascia finire, io no l’ho interrotta ….”!

Questo popolo pantofolaio che governa, che allena, che dirige, che fa le rivoluzioni dalla poltrona del proprio soggiorno, con il telecomando davanti la TV, pensavate che avesse imparato a memoria la lezione di chi ti imponeva il suo modello “di giusto e vero”?

Ma pensavate che non volesse nel segreto dell’urna prendere le distanze dagli stereotipi di moda, facendo valere la propria individualità, vi dichiarasse la propria intenzione di voto esponendosi al pubblico ludibrio?

Forse il “popolo sovrano” con un solo gesto ha spazzato via tutto, cancellando dal panorama storiche certezze di chi si autoreferenziava del titolo di “giusto”! Adesso, nel rispetto dell’individualità, sappiamo da dove iniziare a ricostruire grazie a questo nuovo umanesimo!

Ed intanto con il buio, arrivo la notte senza luna, e con la notte …. “lucevan le stelle” ed io ……”non ho amato mai tanto la vita!”