Non mi maltrattate la mia Palermo!

Non giudicatela senza prima aver preso coscienza della sua storia.

Questa volta non è il Gattopardo ad aver vinto, ma la coerenza di una terra alle sue tradizioni ed alle sue scelte.

Ammetto che anche io, a caldo, l’avevo giudicata male…..Non ci si poteva svegliare di botto una mattina e ritrovarsi tutti con un carattere svedese.

E così, proprio come la sua Santa Protettrice, distesa su un fianco a riposare, di notte si è voltata per continuare a riposare sull’altro fianco e così facendo si è scrollata di dosso tutto quanto si era a Lei aggrappato senza nessun appoggio solido.

Che colpa volete dare al “povero elettore” che si è limitato come al solito a fare la sua scelta. Non è colpa sua se la manifestazione di volontà è stata calata in un ragionamento farraginoso, costruito dalla “politica mestierante”, per tirar fuori risultati che spesso nulla hanno a che vedere con la matematica?

Così, prendi il massimo dei voti e sei fuori, prendi 180 voti e rischi di esser consigliere e tante altre alchimie, difficili da spiegare.

Dai la parola al popolo una volta ogni 5 anni e poi gli confondi le idee?

Purtroppo, in questo caso, le regole, vengono scritte dai giocatori, così come la storia viene scritta dai vincitori e che motivo avrebbero i vincitori a migliorare le regole, se queste pur sempre brutte garantiscono un certo controllo?

Palermo, vuole certezze e non sogni, passando così da 17 anni un Condottiero a 10 di un nuovo Capitano di Ventura, seppur ombra di un Principe più grande, per tornare alla protezione del Condottiero, una volta scoperto che del Principe, era rimasta solo l’ombra e che questa era fuggita anzi tempo!

A me piace pensare, ad un aneddoto che riguarda un signore, alto, elegante, sempre ben distinto, con capelli corti e banchi che in ogni concerto e manifestazione palermitana è seduto nella prima fila, riservata, a battere le mani con soddisfazione godendosi l’evento.

Fin qui, non ci sarebbe nulla di strano se, non fosse che questo “simpatico signore” non ha alcun razionale motivo per stare in prima fila, nei posti riservati all’autorità, poiché nessuno lo conosce e nessuno sa chi sia!

Non vi è concerto che si concluda, dove gli addetti alla sala non si interroghino tra di loro per sapere, a chi appartenesse costui e soprattutto chi lo avesse fatto passare.

Ma alla fine, rassegnandosi ognuno di loro pensa “Ma infondo che male ha fatto, era elegante, non ha disturbato nessuno, si è divertito un modo ed a differenza delle tante mummie che vi stavano accanto, quanto meno costui ha fatto priò e complimenti all’organizzazione ed all’esibizione degli artisti”.

Ecco questa è Palermo e questi sono i palermitani ….a loro, basta un po’ di considerazione!!!!! Voi mi direte ….. “ma che c’azzecca??” …… E si, rifletteci e tra qualche giorno poi mi darete risposta …..

Pensa Differente! ….. Anzi No! Sai che ti dico …… lassa perdiri!

 

EPRUNO – 12-05 – Editoriale Letto da Mario Caminita