Carissimi,
Ai giorni d’oggi è più frequente il sentire, “in cerca di editori” visto che la stragrande maggioranza dei nostri conoscenti pubblica libri, buona parte pagando per pubblicarli, perché con tutte queste diavolerie informatiche e dopo esserci alfabetizzati in tal senso, convinti dei consensi “like” dei nostri social, siamo tutti interessanti agli occhi altrui e siamo tutti scrittori (sempre nella nostra convinzione), poco importa se tra i nostri contatti ci sia “Padre Pio”, un “cane di caccia” o una bella “auto di serie”, per sì e per non si dà “l’amicizia a tutti” ma di contro si è soli perché neanche il nostro portinaio vi saluta, sempre che nel frattempo non lo avete sostituito con un videocitofono.

Vi assicuro, gli editori ci sono, sono i personaggi che mancano.

Ho passato una vita nel valorizzare persone “insignificanti” nel vero senso della parola e senza offese per nessuno, ma perché riconoscevo che in fondo, in fondo c’era in loro una peculiarità da evidenziare, da esaltare a tal punto da tirare fuori un personaggio che avesse una storia da raccontare.

Ho preso gente che si confondeva negli uffici con la carta da parati tanto era anonima e mimetizzata e ho dato loro una ribalta, quanto meno nella mia vita, ma oggi credetemi, con questa falsa socialità è rimasto ben poco, perché i social hanno il difetto di mettere in piazza tutto quello che siamo, tutto quello che vorremmo essere, o i nostri difetti, per cui anche i cretini vogliono avere una opinione e dopo che hanno aperto la bocca è troppo tardi, non si può fare più niente, il danno è fatto.

Quante volte vi sarà capitato di avere avuto l’ardire di condividere con un collega, una persona con la quale per routine condividete del tempo obbligatoriamente, portandola imprudentemente nel vostro mondo personale, dove coltivate delle espressioni della vostra creatività o hobby di qualunque genere.

La persona normale apprezza e farà di tutto per ricambiare le sensazioni o commentare con voi le sue sensibilità, il cretino no, una volta trascinato fuori dalla propria routine (dal proprio stagno) e avendo preso consapevolezza di non farcela (forse anche a causa di quel pizzico d’invidia del quale abbiamo già parlato in passato) cercherà di crearsi la sua ribalta, ritornando nel gruppo e cercando l’ilarità degli altri dementi demolendo e banalizzando quanto tu gli avevi mostrato in privato, e come sapete meglio di me, il gruppo (la massa) va sempre appresso a chi li fa ridere.

Non si sprecano le perle con i porci ed ecco il motivo per il quale prima di aprirsi con qualcuno è necessario appurare di “esser connessi” attraverso le “affinità elettive”.

Ma l’elettività sta nell’indole e nel carattere e il carattere sta nei personaggi, in coloro che hanno coltivato nel tempo il proprio ego sottraendosi alla tentazione di rimanere comparse.

Purtroppo non solo nell’orizzonte generale non intravedo grandi personaggi, ma anche negli intorni più ridotti non intravedo né piccoli e grandi personaggi. Oggi si cresce, si giunge in posti di rilievo della società senza esser passati da una gavetta, senza una storia, oggi vedo tante sagome trasparenti e mi preoccupo perché sta venendo meno in me la convinzione che in questi casi ci fosse stata sempre presente una personalità da traguardare, poiché purtroppo anche queste personalità dietro le quinte si sono con il tempo esaurite.

Oggi mancano i testi e non soltanto al cinema o al teatro, al giorno d’oggi si parla con la grande ambizione di tenere la soglia d’attenzione altrui per molto tempo sparando minchiate, raccontando sempre le stesse cose, parafrasando e sfruttando storiche citazioni altrui.

Fin quando parleremo di talk e di presentazioni di libri che leggeranno soltanto coloro che li hanno scritti, i parenti e gli amici degli stessi, ci potrà stare, ma mi concederete di provare preoccupazione nel pensare a come e con chi costruire la classe dirigente del futuro, visto che naturalmente o per norma quei pochi buoni che si perpetrano dal passato hanno una data di scadenza?

Giungeremo a cambiare le regole con una ulteriore prorogatio per paura di trovarci un dannoso signor nessuno alla guida dei nostri “condomini”?

Un abbraccio, Epruno.