Carissimi,
Vi avevo anticipato la scorsa settimana che non sarebbe cambiato nulla. Di fatto benché ci siano stati dei risultati elettorali che abbiano dato grossi spunti di riflessione ai “seri analisti” e non agli specialisti di “Talk-Show”, l’approccio sbagliato alla problematica e alla lettura della realtà è purtroppo rimasto lo stesso.

Esistono dei sistemi in natura che si auto-proteggono e tra questi inserirei quello che ormai è da tutti nominato quale “sistema casta” e per il quale “gattopardescamente” non cambia nulla (chi mi conosce sa quanto odio e contesto la mitica frase del Principe di Salina), di contro ci sono sistemi che grazie all’aiuto dell’informatica (come ci insegna la fantascienza d’autore) sono in grado di imparare dai loro errori migliorando continuamente. Di certo questi computer non sono di sinistra.

Parliamo del vero sconfitto di queste elezioni, il “cerchio magico” il quale in realtà ha dimostrato tutta la sua vetustà per come da qualche tempo è concepito.

Sento parlare di presidenzialismo e mi viene l’orticaria a pensare che qualcuno che con tutte queste leggi già presenti “ad hoc” per garantirsi intorno dei nominati, possa anche decidere tutto.

I nostri leader attuali si guardano al proprio specchio truccato e si sentono dei giganti, ma a me sembrano più delle “rane di Fedro” che “novelli duchi valentino” auspicati dal Macchiavelli (hai voglia di mettere i rialzi nelle scarpe), eppure costoro non si sono ancora resi conto che non deve essere il populismo a far loro paura, ma la mancanza di nuove strategie che permettano la reale lettura dei primari bisogni del paese e la costruzione di una nuova classe dirigente, non essendo riusciti nel tempo in un graduale rinnovamento.

C’è bisogno che ve lo venga a raccontare io che tutte le organizzazioni guidate da “vecchi dirigenti” hanno portato alla distruzione le loro organizzazioni per l’egoismo di non cambiare, di non mollare le sedie e di non ringiovanirsi?

In questi giorni c’è stata raccontata una realtà che somiglia molto a delle foto ritoccate nei numeri da un “Photoshop”, ci hanno raccontato di un ritorno di vecchi fantasmi, ma il popolo non è più diviso in fascisti e antifascisti, sinistra e destra, “guelfi e ghibellini”, ma in “sazi e arroganti” (sparuto numero) e “digiuni, incazzati e nauseati” (la stragrande maggioranza) per i quali chi sarà il prossimo leader del PD, argomento trito e ritrito, raccontato da una informazione pilotata in TV negli ultimi anni, non gliene può fregare di meno. Le vicende interne di un piccolo club di benestanti non appassionano più nessuno.

Il voto ha voluto spazzare la riproposizione di una vecchia classe dirigente, in Sicilia ci si è riuscito pienamente, nelle altre parti d’Italia se non fosse stato per il ripescaggio al proporzionale ci sarebbe riuscito pure, ma è sembrata chiara la volontà popolare. “Cinque Stelle” e “Lega” hanno saputo interpretare al meglio il malcontento con le loro proposte.

Una cosa sembra certa, come dicevamo, non sono più i tradizionali “media” ad interpretare il sentimento popolare (almeno per le intenzioni di voto), il web e i social questa volta hanno fatto la loro parte.

Coloro che hanno creato i loro cerchi magici riempiendoli di utili idioti servili, hanno raccolto la consapevolezza della loro pochezza ai primi ostacoli, nella peggiore delle ipotesi, il tradimento al loro interno dei tanti gnomi che non abituati all’alta quota si sono sentiti dei giganti e si sono sentiti in dovere di dire la propria non avendo mai avuto un’opinione.

Non criminalizzo i cerchi magici, anche se come tanta gente dotata di carattere e contenuti ne sono sempre rimasto fuori con l’etichetta addosso di probabilmente di “pericoloso”, penso che la grande lungimiranza di chi vuole diventare statista è l’attorniarsi di grandi figure e fare un grosso lavoro di squadra, non limitandosi ad emergere, da più alto, al tramonto nel momento in cui le ombre si fanno più lunghe.

Mi vanto di contro di avere avuto probabilmente, anche io cerchi magici in scenari più modesti, mettendo insieme gente migliore di me, avendo dato loro e ricevuto umanamente grandi soddisfazioni, perché oggi la grande qualità non è più comprare consensi, ma saper mettere insieme la gente e catalizzandone l’attenzione e l’interesse. Lo avranno imparato da questo penultimo giro di valzer?

Un abbraccio Epruno.