Lungi da me dal volervi fare una predica, ma attraverso il dovuto cazzeggio di fine settimana come sempre vorrei stimolarvi a qual che riflessione.

Il nostro viaggio settimanale si è sempre districato tra tre pilastri dell’essere Eprunisti, novelli Epicurei di basso profilo, quali il “viaggio”, il “sogno” e la “sana follia”!

Con molta fortuna, siamo riusciti quasi sempre a incardinare quanto ci stava accadendo intorno in questi tre contenitori, ma ogniqualvolta ci siamo confrontati con l’animo umano ed il suo principale male oscuro, “il denaro”, qualunque tipo di classificazione e di previsione comportamentale è andata, per rimanere nelle premesse, a farsi benedire.

E’ un “viaggio”, un “sogno”, una “sana follia” a spingerci quasi alla fine di una esistenza a rischiare una onorabilità, magari di facciata, ma spesa bene in certi ambienti, per prostrarci al vile denaro motivando che questo appare indispensabile per la nostra sopravvivenza?

Che differenza c’è tra un povero balordo che ruba per dare da mangiare alla propria famiglia e un ricco notabile che estorce per mantenere uno status?

Tanta materia per la magistratura, ma tanta materia anche per un esame di natura morale, senza avere l’ambizione di ergersi a giudici.

Il primo indubbiamente una volta beccato va in galera e ce ne dimenticheremo fin quando non avrà scontato per intero la sua pena e senza pietà;

il secondo darà adito a dibattiti, si apriranno disquisizioni di ogni genere, si spenderanno avvocati alla ricerca di una verità da portare a giudizio e con tutta probabilità nelle more della condanna, non farà un giorno di galera.

Paradossalmente a mio giudizio entrambi sono legati al concetto di “sogno”.

Il primo, il balordo, per averlo inseguito nella remota speranza di migliorare il suo status;

il secondo, per averlo tradito, quanto meno nella speranza di tutti coloro che nei simboli, nei principi, nella sua rispettabilità e nei valori, avevano creduto.

Dietro tutto ciò, il “denaro”, il male assoluto!

Ognuno, si dimensiona la vita come vuole avendo la libertà di farne ciò che vuole ma è imperdonabile l’utilizzare con cinismo i simboli e i valori nei quali gli altri credono, per averne un proprio tornaconto di natura economica.

Tutti noi assieme ai 1000 pregi nascondiamo dei difetti e spesso nel nostro “privato” esercitiamo comportamenti non condivisibili, l’importante è non solo il non ergersi a paladino di valori assoluti, ma non ergersi a giudice poco credibile dei comportamenti altrui.

Per rifarci ai “pilastri” dell’inizio, ognuno di noi affronta il proprio “viaggio”, spinto da un “sogno” e per sostenerlo fa forza su un “sana follia”, ma purtroppo non posso farci nulla, sono da sempre contrario a “manifesti di facciata”, a “superiorità intellettuali”, a “bravi d’ufficio” per i quali non riesco a darmi una giustificazione neanche attraverso una ………. “insana follia”!