01-07-2007 – 04:15

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Carissimi

Se vi dico i “100 Passi”, tutti penserete alla distanza che separava le case di Peppino Impastato (eroe dei nostri tempi) e di Tano Badalamenti. Ma se dico “13 Passi” pochissimi di voi sapranno a cosa mi riferisco. Eppure chi nel 1976 aveva età per intendere ed avrà avuto l’oppurtinità di vedere quanto io ho visto, saprà che “13 Passi” sono una filosofia di vita. Ma la filosofia la fanno i filosofi, ma in questo caso la fece un “ingegnere”, un ingegnere particolare ed un sacerdote, non il suo prete spirituale, ma un “reverendo allenatore”…….Da questa strana accoppiata nasce una rivoluzione epocale, e quel giorno a Montreal …..Ediwin Moses, alla partenza di quella finale dei 400m ad ostacoli, sapeva che era pesante rappresentare l’America in quella che fu l’ultima vera olimpiade prima delle stagioni del boicottaggio, ma soprattutto nessuno conosceva questo ragazzo dell’Ohio che avrebbe compiuto 21 anni il 31 Agosto successivo. Anche se era alla sua prima competizione internazionale, Moses vinse la medaglia d’oro e stabilì il record del mondo con il tempo di 47″64. Fu l’unico atleta statunitense a vincere una medaglia d’oro individuale nelle gare di corsa di quell’olimpiade. Lascio tutti a bocca aperta, correndo come se fosse solo, realizzando una cosa mai vista, 13 passi soltanto tra un ostacolo ed un altro, fino a quel momento i suoi avversari ne effettuavano mediamente 14 o 15. Fu quell’innovazione tecnica che lo avvantaggiò su tutti, tanto da renderlo imbattibile nel decennio che seguirà, vincendo 122 gare consecutive, migliorando altre due volte il record del mondo (aveva vinto tre volte la Coppa del Mondo, due volte i Campionati mondiali, e ottenuto la sua seconda medaglia d’oro olimpica a Los Angeles 1984, dove venne scelto per prestare il giuramento dell’atleta). Lo sconfisse solo il suo connazionale Danny Harris a Madrid, il 4 giugno 1987, Dopo aver perso contro Harris, vinse altre 10 gare di fila, quindi finì terzo nell’ultima finale dei 400m ostacoli della sua carriera, alle Olimpiadi di Seul del 1988. (Moses avrebbe vinto anche la medaglia d’oro di Mosca 1980, se gli Stati Uniti insieme al blocco occidentale, non avessero boicottato le olimpiadi, così come fece l’Italia, che trovo il modo di boicottarle e di parteciparvi in quanto CONI, senza inno nazionale e bandiera— che cosa è il genio). ……………Ma vi racconto questa storia, non solo per gli appassionati di sport, per dirvi che un atleta così eccezionale e perfetto, trovo il modo di rendersi umano e simpatico a tutto il mondo sbagliando, quando, facendo il giro d’onore con la bandiera degli stati uniti sulle spalle, tra gli applausi di uno stadio olimpico gremito, all’ultimo ostacolo inciampò e cadde, e lo stadio piombò nel silenzio. Fin quando questo ragazzo di colore ruppè l’imbarazzo suo e di tutti con un sorrisone a 72 denti con la finestrella (alla Eddy Murphy) ed allargando le braccia come a giustificarsi, fecè capire “più di così”!!!!!!!! Un abbraccio Epruno