Carissimi,

questa volta lo dico anche a voi amici miei presi da questa isteria collettiva e a tutti quelli che prima non mi hanno permesso di sognare e poi hanno ucciso i miei sogni fino ad impedirmi addirittura di dormire per riposare.

Ci vuole libertà anche a sognare facendo attenzione a non esser vittime di “sogni indotti” o vittime di “ipnosi” poiché la nostra era più che mai è piena di “maghi, prestigiatori e di illusionisti”.

In un sogno è tutto bello se vissuto dal centro e a 360°, ma se ci spostiamo dietro le quinte e viste le scenografie del set disegnate e tenute in piedi da impalcature, scopriamo che è tutto finto e che le persone plaudenti intorno a noi sono solo comparse pagate?

Quindi o è tutto soltanto un sogno o un reality con una sceneggiatura scritta.

Abbiamo sotto i nostri occhi costantemente i professionisti della costernazione, con le maschere della circostanza per le cerimonie, accompagnati da dame vestite per l’occasione, cavalcatori di disgrazie altrui sempre pronti ad usare le miserie del prossimo per presenziare e addirittura per esistere.

E che dire di coloro che sollevano i problemi e ne lasciano la gestione agli altri nascondendo tutto ciò dietro visioni ideologiche in un mondo in cui tutte le ideologie sono scomparse.

Vediamo giornalmente chi si ostina a decontestualizzarsi cercando di portare “l’orologio della storia“ secoli indietro e che spesso coincide con coloro che continuano ad essere uomini per tutte le stagioni e che non si annoiano di esserci sempre e comunque, non arrossendo nel passare da un punto ad un’altro della “rosa dei venti“.

Tutto ciò non vi da quantomeno fastidio?

Personalmente ho cercato di smuovere le mummie che studiano per l’eternità, mi sono adoperato a difendere i giovani puntando i riflettori su coloro che pensano di non avere “un ciclo” e così facendo impediscono ad altri di iniziare il “loro ciclo” essendo “l’aborto” di nuove intelligenze che non saranno mai nate grazie a costoro prossimi a diventare “concime” per le nuove piante che verranno.

Tutto ciò non vi dà la sensazione di quanto si sia lontani dalla normalità e che non sia vero che le cose siano cambiate in meglio?

Ma ci pensate ai vostri figli?

E intanto tra un sogno e l’altro il tempo passa, tra una promessa e l’altra dimentichiamo pure che la luce che oggi ci illumina e la luce prodotta dalle stelle di mille anni fa.

Avremo avuto un passato, ci illustreranno il futuro, ma che ne sarà di questo presenta che demonizza il passato e invecchia nell’attesa di un futuro?

Vivere il presente è la cosa più difficile perché il presente lo si può vedere, il passato lo si può immaginare, ma è nel futuro e nella sua visione che si può ingannare il prossimo.

Non esiste una “visione” nel presente, se non una “soggettiva visione del presente” e in quanto soggettiva a rischio di faziosità.

E se lo scavalcare il presente attraverso la promozione di un futuro “visionario” sia soltanto la presa consapevolezza di una incapacità a vivere il presente, a governare l’attualità, a fuggire dal presente come coloro che si affidano alle droghe e agli allucinogeni?

Ma se tutto ciò non genera rabbia, dissenso e indignazione, può essere che realmente “non esiste” e sia non frutto di una visione ma addirittura un sogno?

Non arriverò mai a pensare che dietro la negazione dell’affrontare il presente vi sia una lucida strategia e per tanto, affidandomi alla saggezza di Eduardo (“a da passà a nuttata”) non mi rimane che rimettermi a dormire e per favore, abbassate la voce nelle stanze accanto ogni qual volta griderete le vostre cazzate, alle quali sono certo che non crediate più neanche voi, malgrado i copioni e i gettoni di presenza vi impongono ciò.

Allora urlatori di professione, vi consiglio, vista l’ora, di andare a dormire pure voi nella speranza che la prossima volta al nostro risveglio tutto ciò che adesso stiamo vedendo sia stato soltanto la visione di un brutto sogno. Buona fortuna.

Un abbraccio, Epruno.