Carissimi …. Guardo l’alba di un nuovo anno con curiosità come tutti voi e l’unica cosa che mi consola è che il sole sulla nostra bella terra sorge ancora e non ci sono “Maya o gufi” che tengano. Di contro accendo la tv, sento la radio, leggo i giornali ed ho la sensazione che i modelli che continuamente ci vengono proposti si allontano dall’idea di “essere-bene” e di qualità della vita a noi cari, facendoci credere che la ricchezza e il denaro, l’economia siano tutto nella nostra vita.
Pertanto la parola “sacrifici” è entrata di diritto nel nostro vocabolario e vorrebbe analogamente farlo nelle nostre abitudini. Molti ormai la mattina nel sorseggiare il proprio caffè oltre a sentire le notizie sportive, ascoltano l’oroscopo ed il valore giornaliero dello “spread” e secondo me con lo stesso grado di fede e attendibilità. Così lo “spread” è diventato un nostro pensiero quotidiano, è diventato il nostro nemico numero uno insieme alla Cancelliera tedesca che secondo molti ne governa le sorti, tanto che anche alle nostre latitudini, le classi sociali meno istruite che non sanno neanche cosa significhi questa parola, “per si o per no” le attribuiscono la fonte di tutti i propri guai. Lo “spread” ha finito per contrapporci ai tedeschi in maniera diversa da come per anni c’eravamo abituati, la Germania non è più soltanto quella di “Italia-Germania 4-3”, il popolo alemanno non è più quello delle turiste tardone che venivano negli anni 70 a caccia in Sicilia di giovanotti “playboy” nelle nostre località turistiche. Oggi la Germania e ancor di più l’Europa è la nostra coscienza critica, la fonte di richiesta dei sacrifici che stiamo e che dovremo affrontare per evitare che il nostro paese prenda la deriva.
V’immaginate un palermitano ed ancor più un siciliano davanti alla necessità della parola “sacrifici”? Un soggetto che dell’arte di arrangiarsi ha fatto uno stile di vita che ha saputo esorcizzare qualunque ricorrenza anche luttuosa attraverso la trasformazione in abitudini alimentari e festeggiamenti, lo vedete a doversi confrontare con il concetto di rigore economico? Potrà mai costui pensare che la parola felicità sia sinonimo do “spread basso” e non di “nguantiera di arancine” o vassoio di “Sfinci di San Giuseppe”? Per un milanese, sempre intento a correre durante la giornata per produrre, parlare di felicità associata al potere di acquisto della nostra moneta, forse, può avere un senso, ma alle nostre latitudini? Ci si dimentica spesso che la nostra nazione è unica nel suo genere, basterebbe fare due considerazioni: la prima che il nostro paese si estende in lunghezza ed è per così dire “molto lungo”; la seconda, che fino ad un secolo e mezzo fa, era un insieme di stati sovrani con una propria storia, un proprio patrimonio culturale ed artistico, una propria lingua e soprattutto un proprio carattere. Eppure, questa grande “cooperativa”, seppur consapevole delle proprie diversità al proprio interno, nel momento in cui ha dovuto competere con le altre nazioni ha trovato dentro se motivazioni e risorse impensabili se cercate in uno sterile ragionamento fatto a tavolino.
Questo è ciò che mi lascia ottimista per il futuro, più di quanto mi possa incoraggiare il livore dei dibattiti dell’interminabile stagione elettorale.
Non potremo mai essere dei bravi tedeschi, dei bravi francesi, dei bravi inglesi, ma soltanto dei “buoni italiani” che con la propria “creatività” che andrà ben oltre a quella esplicitata nelle barzellette. Non potremo mai essere “sobri ed anglosassoni”, poiché saremo sempre la terra di “Pulcinella e di Balanzone”, abbiamo soltanto la necessità di esser un po’ “più seri” in quella che è la visione della “cosa pubblica”. Sono certo che la nostra gente saprà andar ben oltre a quanto prospettato dalla nostra attuale classe dirigente, una volta avuta la consapevolezza che questa si sia avviluppata intorno a sterili ragionamenti e progetti che non portano soluzioni, poiché soltanto la nostra creatività, il nostro spirito di conservazione, il nostro conoscere il concetto di “fame”, tramandatoci da ci ha preceduto, ci porterà a superare anche questa difficile stagione.……Un abbraccio, Epruno.